In questa sezione sono raccolti i percorsi formativi annuali proposti dall'Associazione organizzati secondo gli orientamenti triennali decisi nel corso dell'Assemblea Nazionale.
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ORIENTAMENTI-TRIENNIO_2017-2020.pdf | 899.82 KB |
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Orientamenti-triennali_2014-2017.pdf | 535 KB |
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Quaderno delle settimane | 154.85 KB |
Manifesto Unitario | 3.97 MB |
Manifesto ACR | 5.78 MB |
Tutti mangiarono a sazietà. Mi piace partire dalla conclusione del brano di Luca dedicato alla moltiplicazione dei pani, perché consente di immaginare la festa che si accende attorno a Gesù. Cinque pani e due pesci sono sufficienti per attivare la condivisione fra persone che, pur essendo estranee, avvertono la stessa urgenza di avvicinare Gesù e sentirlo parlare. E Gesù dimostra che pure nel deserto è capace di imbandire la tavola e saziare la fame di ciascuno.
Anche noi, con le nostre famiglie, le nostre parrocchie, le nostre associazioni, accorriamo a Gesù. Perché ogni giorno avvertiamo fame di parole buone, di giustizia, di libertà, di futuro, di vita piena. E sperimentiamo che, anche nella difficile quotidianità, Gesù ci fa compagnia e ci suggerisce la possibilità di condividere la stessa tavola. Perché, se condividiamo, tutti potranno essere saziati.
Cosa significa condivisione? Lo suggerisce Gesù, che «prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò» (Lc 9, 16). Il gesto di spezzare il pane, cioè, non è sufficiente. Occorre pregare e benedire, chiedere di essere capaci di amare come ama Dio, di rendere ogni gesto un gesto di amore. Da questo nasce la condivisione: grazie all’amore, il pane spezzato diventa dono, alimento per la vita, capace di saziare la fame.
Siamo invitati a imitare Gesù, in primo luogo nel confidare che i nostri pochi pani e pesci sono il punto di partenza per la condivisione. Ciò significa non considerare il nostro quotidiano povero e insufficiente, ma anche sapere che è proprio questo quotidiano a essere chiamato in causa: la condivisione è dono di noi stessi, non solo di ciò che ci avanza o non ci serve più. Il dono è dono di tutto ciò che sono, di ogni gesto, di ogni aspirazione, di ogni slancio, di ogni intuizione. La condivisione non è da relegare alla domenica o a quando mi sento in pace con il mondo: anche quando le cose non vanno tanto bene e non sono soddisfatto, è tempo per donare e condividere; è forse il tempo più adatto per chiedere a Dio di avere quell’amore misericordioso di cui solo lui è capace.
Continuando a ripercorrere a ritroso il brano evangelico, possiamo soffermarci sull’espressione con cui Luca descrive la reazione dei discepoli: «Fecero così». I discepoli, cioè, seguono le indicazioni ricevute dal maestro.
Gesù non sale in cattedra, per spiegare cos’è la condivisione, ma la fa sperimentare direttamente: chiede ai discepoli di prendersi cura delle persone accorse per ascoltarlo, distribuendo loro il pane spezzato. L’amore non esclude, ma include; non è centrato su di sé, ma considera l’altro e le sue esigenze; si mette a disposizione, a servizio, senza tirarsi indietro; si sente partecipe, non si chiama fuori.
Non chiamatevi fuori. Non lavatevene le mani. Non nascondetevi dietro un alibi. Questa è la risposta che Gesù dà ai discepoli. Voi, in prima persona, preoccupatevi dei fratelli. Sentitevi partecipi della vita degli altri. Scegliete di condividere la vostra esistenza con quella dei fratelli. Non escludetevi dalla vita, per rinchiudervi sotto campane di vetro dove nessuno viene a disturbarvi, ma dove si rischia di soffocare. Date loro da mangiare: alimentate, attraverso l’amore, la loro vita. Perché questo stesso amore, che spezzare e distribuite, sarà capace di alimentare tutti, anche voi, fino alla sazietà.
Il desiderio e la capacità di condividere si manifestano anche nel collaborare, nel mettere in comune esperienze, idee, prospettive, nel confrontarsi e nel dialogare, “mangiando lo stesso pane”. È perciò motivo di grande gioia sapere che quest’anno sono divenute ben ventitre le aggregazioni che hanno contribuito alla elaborazione del testo personale. Ciò consentirà a tanti di compiere uno stesso percorso, sia pure con le peculiarità tipiche di ciascuna realtà, in piena unità comunionale. È questo il segno bello, esplicito, che il cammino condiviso, avviato alcuni anni fa, cresce, matura, è ricco di frutti. È il segno che quegli unici cinque pani e due pesci che abbiamo, con la grazia dell’amore, possono moltiplicarsi per tutti noi e per tanti altri.
Non possiamo dimenticare, infine, che nel 2012 cadrà il cinquantenario dell’apertura del Concilio. È una ricorrenza che vorremmo non ricordare in forma unicamente celebrativa, ma vivere come opportunità per cogliere la ricchezza del Vaticano II, per comprenderne la portata, e soprattutto per dare ad esso effettiva concretezza. In tale ottica, intendiamo avviare un percorso di elaborazione, anche attraverso momenti specifici, da realizzare a livello nazionale e locale. In tale ottica, abbiamo scelto di utilizzare, in questo testo, citazioni dei documenti conciliari, per mettere in luce che si tratta di brani non avulsi dalla realtà attuale, ma in grado ancora oggi di ricondurci alla radice evangelica, di interrogarci, di guidarci all’amore e alla condivisione, di cambiare l’esistenza, fino a renderci capaci di moltiplicare pani e pesci, per saziarci e saziare con una vita piena.
Franco Miano
Per prenotare i testi formativi compila il modulo e invialo a info@acadriarovigo.it
Materiale correlato:
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Manifesto Unitario | 1.03 MB |
Manifesto ACR | 1.7 MB |
Introduzione all'Anno Associativo, Segno, Franco Miano | 174 KB |
Prenotazione Sussidi Formativi 2012/2013 | 108.4 KB |
«Alzati, ti chiama!» è l’invito che i discepoli di Gesù rivolgono a Bartimeo, il cieco di Gerico, come racconta il Vangelo di Marco (10,46-52), icona biblica del prossimo anno associativo per tutta l’Azione Cattolica. È il Signore che vuole incontrare ciascuno di noi come accade anche con Bartimeo, ma questo incontro si realizza grazie all’opera dei discepoli che materialmente vanno a portare l’annuncio della chiamata.
Proprio questo vuole essere l’Ac: uno strumento nelle mani del Signore per portare l’annuncio a tutti coloro che incontreranno lungo il loro cammino, perso- nale e comunitario, l’esperienza associativa. La ricchezza aggiunta dell’Ac è il suo essere costituita da persone che scelgono di accogliere la chiamata del Signore e decidono di mettersi a disposizione per essere missionari e annunciare la Buona novella, attraverso un cammino formativo per tutte le età, un forte radicamento nella parrocchia, un impegno serio e responsabile per la vita del Paese.
Il cammino dell’Ac del prossimo anno si proietta, in particolare, sull’interiorità, che va custodita per far maturare un atteggiamento di fiducia nel Signore. La fede è un dono di Dio che non smette mai di cercare l’uomo e che esige una risposta libera e coraggiosa. La vocazione alla santità, alla quale tutti siamo chiamati, si traduce così in una risposta improntata alla generosità, spesa per l’evangelizzazione. Occorre continuare a riflettere sulle forme e le strade possibili per un’educazione volta a suscitare, alimentare, sostenere la ricerca di Dio che accompagna gli uomini e le donne, i giovani e i ragazzi di oggi. Per fare ciò è necessario recuperare il senso profondo dell’esperienza associativa come cammino spirituale che possa aiutare ciascuno a vivere il battesimo ricevuto per scoprire e alimentare la propria vocazione, poiché siamo consa- pevoli che la dedizione alla Chiesa e al mondo è possibile solo se nasce da una profonda vita interiore. Sostegno a tutto ciò è il Progetto formativo dell’Ac Perché sia formato Cristo in voi, che pone al centro la formazione della coscienza, la cura della vita spirituale, l’interiorità aperta alla relazione con Dio e con i fratelli come via per giungere ad una piena umanità.
Tutti questi elementi possono arricchire ulteriormente il contributo che l’Ac vuole dare a quell’Educare alla buona vita del Vangelo a cui ci richiamano i nostri Vescovi attraverso gli Orientamenti pastorali per questo decennio.
L’Ac è quindi chiamata a un impegno fortemente educativo, che sarà caratte- rizzato anche da alcuni momenti dalla forte valenza simbolica, coniugando vita associativa e dimensione pubblica: la preparazione e la partecipazione alla bea- tificazione di Giuseppe Toniolo; il coinvolgimento attivo nell’incontro mondiale delle famiglie di Milano; una serie di iniziative di rilievo sull’educazione.
È un cammino che vorremmo condividere con il maggior numero di persone possibile, perché riteniamo che il “noi” dell’associazione sia una via bella per fare esperienza di Chiesa e condividere l’impegno e la responsabilità dell’an- nuncio: per questo motivo i gruppi di Ac in ogni parrocchia saranno pronti ad accogliere ciascuno perché siamo certi che il Signore “chiama anche te”.
Franco Miano
Presidente nazionale dell’Azione Cattolica
Materiale di approfondimento:
L'Azione Cattolica, tramite l'Editrice AVE che da sempre segue il cammino dell'associazione, anche quest'anno ha elaborato percorsi diRIFLESSIONE, FORMAZIONE e PREGHIERA tagliati su misura per ogni socio e per i vari gruppi, presso il Centro Diocesano potrai acquistare i sussidi a prezzo agevolato ecco i prezzi e le modalità per prenotarli.
“Chiamati ad essere santi insieme” (1 Cor 1,2)
Orientamenti per il triennio 2008-2011
Il cammino triennale
Santità, cura educativa e passione per il bene comune sono contenuti che si intrecciano profondamente. Tuttavia, per garantire un approccio graduale e progressivo ai temi, l’Associazione li articola in un programma triennale che prevede, in modo flessibile, delle accentuazioni che variano di anno in anno.
I tre grandi orizzonti programmatici si innestano così nelle tre consegne che Giovanni Paolo II ci ha affidato Loreto e che Benedetto XVI ha richiamato il 4 maggio scorso: contemplazione, comunione, missione.
La compagnia della Parola
Sollecitata anche dal prossimo Sinodo dei Vescovi “La Parola di Dio nella vita della Chiesa”, l’Associazione continua ad accompagnare il suo cammino ordinario con il Vangelo dell’anno. In particolare, sceglie per ogni anno un brano che orienta, in modo unitario, l’intera proposta formativa.
Le forme della missione: gli obiettivi prioritari e le condizioni associative
I temi scelti per i tre anni sono da declinare a dimensione diocesana e parrocchiale tenendo presente che il documento finale della XIII Assemblea nazionale indica tre obiettivi prioritari (l’impegno a far crescere e maturare la fede; l’impegno a suscitare percorsi di ricerca e riscoperta della fede; l’impegno per la promozione del bene comune) e due condizioni associative per realizzarli (la cura della formazione; la cura
del legame associativo). L’Associazione si impegna ad avviare una pronta traduzione che sappia coniugare contenuti, modalità, strumenti.
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Cammino formaticvo dell'anno 2010/2011
Compromessi nella storia, il sussidio adulti per l'anno associativo 2010/2011, seguendo l'itinerario tracciato dagli orientamenti programmatici triennali, approfondisce i temi della cittadinanza e del bene comune come forme per vivere la santità in chiave missionaria. La santità laicale viene considerata nel suo aspetto di servizio e di responsabilità a costruire la Chiesa e a edificare il mondo secondo il progetto di Dio.
Come l'intera proposta formativa, il percorso proposto si snoda e si struttura a partire dal Vangelo dell'anno, che è quello di Matteo. Che significa oggi per un adulto essere "sale" e "luce"? Il cammino annuale ci chiama ad una visibilità gratuita, luminosa, capace di dare sapore alla storia di tutti, a partire dai contesti di vita quotidiana fino alle piazze.
La pista della testimonianza e della missione si incrocia con quella della trasmissione della fede, dell’educazione, della tradizione, in un percorso suddiviso in cinque tappe:
I Testimoni nella storia sono delle figure significative, presentate all’interno del testo Adulti “Compromessi nella storia”, che hanno testimoniato la bellezza di una vita vissuta come “luce” e come “sale” secondo quanto ci insegna il Vangelo. I personaggi scelti quest’anno sono legati alla stagione alta dell’Assemblea Costituente… Da loro si può trarre l’invito ad essere anche oggi cittadini degni del Vangelo.
M'illumino di impegno è il titolo del testo che accompagnerà i gruppi giovanissimi a riscoprire l'impegno di ciascuno ad essere portatore di luce nelle città, nelle parrocchie, nelle scuole e negli ambienti di vita; Fammi luce, invece, è il testo che l'Ac propone per i gruppi giovani, alla riscoperta di quella identità di luce consegnataci da Gesù - "Voi siete la luce del mondo" - e della conseguente chiamata ad essere testimoni credibili e visibili del Vangelo in tutti gli ambiti della nostra vita.
Come sempre i testi seguono una struttura modulare che riprende le mete formative dell'interiorità, della fraternità, della responsabilità e dell'ecclesialità. A completamento della proposta, per gli educatori giovanissimi, vengono proposti alcuni dossier tematici per l'approfondimento, mentre per gli educatori giovani vi sono alcuni appunti per l'utilizzo del sussidio nella progettazione del cammino formativo. Per entrambi i testi vi è poi la conferma del dvd allegato con interviste, testimonianze, commenti ai brani di Vangelo che accompagnano i percorsi e materiali utili.
Ai giovanissimi viene proposto anche quest'anno un testo per la preghiera e la riflessione personale, dal titolo "Sei impegnato?" in modo da stimolare ciascuno di loro ad unire la formazione di gruppo con qualche momento di cura della propria interiorità. Il testo quest'anno è esplicitamente pensato per essere complementare al sussidio di gruppo: dei 12 brani proposti ai ragazzi, infatti, 6 sono gli stessi che sono presenti anche in "Mi illumino di impegno" e che quindi verranno meditati nei gruppi, in modo da facilitare il collegamento tra le proposte. I diversi brani del Vangelo proposti sono inoltre ordinati nel tempo mese per mese e prestano attenzione alla scansione dell'anno liturgico.
Ciò che conta di più
Durante quest’anno associativo i ragazzi, attraverso il mondo della matematica, scopriranno che come i numeri da soli, a volte, non funzionano pienamente ma servono le operazioni per metterli insieme, così anche la Chiesa è l’espressione che combina i ragazzi, che li aiuta da semplici numeri a diventare protagonisti della comunità. Nella prima fase i ragazzi scopriranno la dimensione comunitaria della Chiesa (addizione), nella seconda fase andranno alla ricerca di ciò di cui possono fare a meno nella loro vita (sottrazione). Nella terza fase scopriranno l’importanza della condivisone (divisione) prima di giungere all’ultima fase in cui dovranno far risplendere la luce di Gesù tra le persone che hanno accanto (moltiplicazione).
L'Azione Cattolica, tramite l'Editrice AVE che da sempre segue il cammino dell'associazione, anche quest'anno ha elaborato percorsi diRIFLESSIONE, FORMAZIONE e PREGHIERA tagliati su misura per ogni socio e per i vari gruppi, presso il Centro Diocesano potrai acquistare i sussidi a prezzo agevolato ecco i prezzi e le modalità per prenotarli.
Il Progetto formativo ci presenta le Settimane come una modalità in cui “missione e formazione si intrecciano e arricchiscono reciprocamente” (PF). Anche quest’anno dunque, questo sussidio vuole fornire alcuni spunti per la realizzazione di alcune tappe, che mettendo a tema un particolare aspetto della vita associativa, divengano apertura alla parrocchia, al territorio.
Lo accolse con GIOIA
In questo secondo anno del triennio, la nostra associazione è chiamata a vivere un percorso tutto centrato sulla cura delle relazioni umane e l’attenzione alla dimensione comunitaria, ecclesiale, più propriamente associativa dell’Azione Cattolica. La santità, tema generale che fa da filo conduttore per questo triennio, viene focalizzato in questo anno associativo 2009-2010 nella sua dimensione di comunione con i fratelli, con la comunità in cui l’associazione è chiamata a portare i propri doni e ad offrire il proprio servizio.
L’immagine della CASA
L’immagine che ci accompagnerà, lungo il cammino di quest’anno, è quella della casa. La casa come il luogo in cui si intrecciano i legami più forti; la casa è il segno degli affetti e dei legami più saldi e più caldi; la casa è anche l’immagine di quello spazio familiare, ben conosciuto, dove il dialogo, la fiducia, l’ascolto e l’incontro costituiscono lo sfondo più naturale e quotidiano. La casa ci richiama anche quello spazio intimo, che ciascuno di noi sente più vicino a se, ma che al tempo stesso diventa il luogo d’incontro più significativo per accogliere e incontrare tutti coloro che portiamo nel cuore. In un mondo in cui le nostre case sono sempre più “appartamenti” (un termine che deriva dal verbo “appartarsi”, dunque strettamente legato alla tendenza ad isolarsi, come il rischio di preferire egoisticamente una vera e propria chiusura su se stessi, nel proprio mondo), l’immagine della casa riesce invece a tradurre quel desiderio di condividere non solo uno spazio ma un ambiente che diventa significativo non solo per noi, ma anche per tutti quelli che ci conoscono e ci incontrano. La casa è l’icona di quell’amore che è capace di spalancare le porte del proprio cuore agli altri. Accogliere qualcuno in casa, essere accolti fino a sentirsi come “a casa” … questa immagine evocativa riesce a evocare molto bene i tratti specifici del percorso annuale che la nostra associazione ha deciso di intraprendere durante l’arco di quest’anno. Per noi cristiani la casa rappresenta un richiamo forte alle nostre comunità, parrocchiali e diocesane … la chiesa è chiamata ad essere sempre di più quel luogo caldo, familiare ed accogliente in cui si sperimenta un’amicizia forte con il Signore e con tutte le persone che Lui pone sul cammino della nostra vita.
Il Brano biblico e lo slogan dell’anno
Il brano biblico che ci accompagnerà è legato alla figura di Zaccheo e al suo incontro con quel Gesù di cui tanto aveva sentito parlare (cfr. Lc 19,1-10). L’episodio mette in evidenza da un lato il desiderio di relazione di Zaccheo, che vuole vedere Gesù; dall’altro il fatto che lo stesso Gesù sceglie la relazione personale per rinnovare il cuore dell’uomo. Il Signore entra nella casa di Zaccheo e con questo incontro gli cambia la vita. (Articolo di approfondimento)
Materiale di approfondimento:
Abbiamo scelto come filo conduttore del prossimo anno associativo la frase con cui l’evangelista Luca descrive Zaccheo: «Lo accolse con gioia» (Lc 19, 6). Si tratta di un’espressione che sintetizza l’atteggiamento che desideriamo coltivare con maggiore intensità: ’accoglienza. L’accoglienza, nella nostra vita, di Gesù in primo luogo, e, in Lui, delle persone con cui viviamo quotidianamente. Quest’anno sarà infatti dedicato in modo particolare alla cura delle relazioni, dell’incontro, del dialogo. E per questo la casa sarà il simbolo dell’anno associativo.
Il brano in cui l’evangelista Luca racconta di Zaccheo ci offre alcune provocazioni importanti su questo piano.
…per poterlo vedere…
Se ci mettiamo dal punto di vista della gente comune, che per le strade di Gerico vede passare Gesù, potremmo dire che Zaccheo non ha proprio nulla a che vedere con lui: Gesù ama i poveri, mentre Zaccheo è ricco e per di più è un pubblicano, dunque una persona non tanto raccomandabile e con cui certamente Gesù non vorrà avere a che fare. Inoltre c’è troppa gente per strada e Zaccheo è piccolo di statura: Gesù non lo prenderà di certo in considerazione.
Eppure Zaccheo insiste per vedere Gesù. Vuole vedere chi sia, a costo di affannarsi, correre avanti e arrampicarsi su un albero. Lo vuole incontrare. Chissà cosa passa per la testa di Zaccheo! Chissà perché, pur conducendo un’esistenza tranquilla, sicura, sazia, vuole vedere Gesù.
Forse questa sua esistenza non è soddisfacente. Le voci su Gesù, il racconto dei suoi miracoli e della sua predicazione, saranno arrivati fino a Gerico e devono aver incuriosito Zaccheo, forse addirittura inquietato: al punto da salire su un albero, per non farsi scappare l’occasione.
Una prima provocazione, per noi, viene dal fatto che Zaccheo non fa parte “del giro”, eppure cerca Gesù e Gesù non ha paura di cercarlo a sua volta, non ha paura del giudizio della gente. È come dire che la comunione si costruisce con tutti e non solo con chi ci è già familiare.
Come associazione possiamo allora chiederci: cerchiamo la relazione, l’incontro, la comunione, solo con chi è “del giro” o sappiamo farci interpellare veramente dalle persone che incontriamo ogni giorno, da chi è più lontano dal nostro ambiente? In maniera ancora più profonda: sappiamo ascoltare la vita di quanti ci passano accanto, scorgere i significati sottesi ai comportamenti, imparare a rintracciare oltre l’apparire, che spesso ci indispettisce o ci sconcerta, la dimensione del cuore? Il comportamento di Gesù con Zaccheo è l’invito a leggere in profondità le situazioni, le relazioni di ogni giorno, per intercettare le parole del cuore, anche quando non sono dette o sono appena accennate.
Un seconda provocazione viene dal fatto che Zaccheo è ricco. Gesù desidera provocare anche l’esistenza sazia che finora lo ha tenuto a distanza. Può accadere, talvolta, che anche noi, personalmente e come associazione, siamo nella stessa posizione del ricco Zaccheo. La nostra condizione di vita occidentale può essere per noi di impaccio, un ostacolo nel mettere a fuoco l’essenziale, ovvero la comunione con Gesù e con i fratelli. L’invito è allora chiederci che cosa veramente conta nella nostra vita, per che cosa siamo disposti a metterci in movimento.
Una terza provocazione deriva dal desiderio forte e ostinato di Zaccheo di incontrare Gesù: la possibilità della comunione ha in sé questo desiderio che apre al riconoscimento di Gesù. Personalmente e come associazione siamo invitati a riscoprire la forza e la bellezza del desiderio, dei desideri grandi del cuore che aprono la nostra vita, ci strappano alle nostre sicurezze e ci spingono in alto: riscoprire e aiutare chi ci sta accanto e quanti sono affidati alla nostra cura educativa, riscoprire la forza del desiderio di Dio. «Il tuo volto Signore io cerco».
…oggi devo fermarmi a casa tua.
Gesù continua a sbalordirci. Tratta familiarmente una persona che non ha mai incontrato, chiamandola per nome. Addirittura si auto-invita a pranzo a casa sua. Ma in realtà Gesù si è accorto dell’urgenza che anima Zaccheo e gli ha prestato attenzione, ha cercato il suo sguardo e si è “consegnato” a Zaccheo: ha “offerto” la sua persona, il suo tempo, la sua parola, la sua amicizia. Proprio come un amico si accorge che tu hai bisogno di lui e ti dice: stasera passo a trovarti.
Potremmo dire anche noi che Gesù è sempre “a nostra disposizione”. Nella nostra vita personale, nella nostra famiglia, nella nostra associazione, nella nostra chiesa parrocchiale e diocesana, si offre a noi attraverso la sua Parola. La Parola ci consegna in ogni momento l’amicizia e la vicinanza affettuosa di Gesù e la comunione con Gesù inizia proprio attraverso la frequentazione della sua Parola. Possiamo chiederci allora se l’ascolto della Parola è davvero al centro della nostra vita, della nostra relazione al Signore e delle relazioni di ogni giorno, se ci accorgiamo di questa vicinanza affettuosa che ci è offerta e se lasciamo che essa entri nella nostra “casa”, nelle situazioni e negli incontri, nel nostro modo di essere al mondo e di viverne le tensioni, se lasciamo che essa illumini tutto questo. Ci è chiesto di consentire alla Parola di Gesù di fermarsi presso di noi, di lasciarci plasmare dalla Parola, di consentire che essa metta radici nella nostra vita fino a renderci capaci di vivere secondo la sua luce e la sua verità.
Ma dall’atteggiamento di Gesù nei confronti di Zaccheo viene a noi un’ulteriore indicazione di stile che riguarda il nostro rapporto con gli altri e la stessa vita associativa: la comunione passa attraverso l’attenzione all’altro, alla sua condizione concreta, attraverso il riconoscimento della sua persona – con i suoi bisogni, progetti, sconfitte.. – passa attraverso la presenza concreta nella vita dell’altro. Potremmo chiederci allora cosa significa concretamente “abbattere i muri” nella nostra vita? Cosa significa accorciare le distanze? E che cosa vuol dire questo per la nostra associazione a tutti livelli?
C’è qui un richiamo evidente alla cura del legame associativo cui ci ha invitati la XIII Assemblea nazionale. Un legame che se adeguatamente custodito e alimentato genera legami sempre più ampi, lascia gustare la bellezza e il valore dell’essere insieme. La vita associativa ci educa a non alzare muri di difesa per salvaguardare il nostro spazio vitale, ci aiuta a capire che solo se abitato dall’incondizionatezza dell’amore questo spazio può diventare veramente vivo.
…e lo accolse pieno di gioia
Zaccheo di certo sarà rimasto sorpreso: Gesù ha giocato di anticipo e si è auto-invitato a casa sua. Ma la sorpresa non dura a lungo: in fretta Zaccheo scende dall’albero e accoglie Gesù.
Lo accoglie in casa sua, nel luogo più intimo dove una persona vive: dove mangia, dorme, dove svolge le azioni più necessarie all’esistenza umana. Dove si ride e si piange, dove si fanno progetti, dove ci si rifugia quando questi progetti crollano. Dove si sta con le persone più care, dove si condivide lo spazio (magari litigando), dove si scrive la propria storia. Zaccheo accoglie Gesù nella sua casa: cioè nella sua vita, e lo accoglie con gioia.
Possiamo chiederci: la presenza di Gesù è accolta con gioia da noi? Dalla nostra famiglia? Dalla nostra associazione? Dal nostro modo di essere, di pensare e di agire traspare la gioia di chi ha accolto il Signore e da Lui si sente continuamente accolto? Quanta speranza, quanta gioia di vivere riusciamo a trasmettere a chi ci sta accanto? E prima ancora: qual è l’atteggiamento di fondo, la tonalità essenziale, con la quale viviamo la nostra esperienza di fede, l’impegno associativo, l’assunzione delle responsabilità che ne derivano?
E le altre persone sono accolte con gioia da noi? E dalla nostra associazione? Lasciamo che l’esistenza dei nostri fratelli “invada” la nostra? Sperimentiamo la comunione con «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono» (Gs n.1)?
Ma Zaccheo, alzatosi, disse
L’incontro con Gesù cambia Zaccheo: egli non è più l’uomo che si arrampica e che scende, ma un uomo che si alza e prende la parola. È avvenuto un cambiamento nella persona di Zaccheo.
Stare con Gesù trasforma la vita. Lasciarlo agire nella propria esistenza trasforma radicalmente la prospettiva da cui si guarda il mondo.
La casa di Zaccheo, apertasi a Gesù, si apre al mondo all’insegna della giustizia e dell’amore. I farisei non siedono a tavola con Gesù e si perdono questa straordinaria occasione. Non vale un’esistenza rinchiusa come un forziere su se stessa, avida e gelosa. La vita, con Gesù, si apre al mondo e si accorge dei poveri e condivide con loro. Solo chi osa aprire la sua esistenza a Gesù conosce la salvezza. Solo chi riconosce che la propria esistenza senza Gesù è bisognosa, può conoscere la salvezza dell’amore, della comunione.
Avere il respiro del mondo. A questo conduce la relazione con Gesù. Allargare gli orizzonti, lasciare che il mondo entri nella nostra vita di ogni giorno, è la costante tensione che deve attraversare la nostra vita personale, familiare, associativa. Aiutarci insieme a vincere il rischio del ripiegamento su se stessi o sul proprio piccolo mondo. Lo stile alternativo di cui i cristiani devono essere capaci è uno stile di apertura illimitata del cuore e della mente contro le spinte insistenti a rimanere blindati nelle paure, aggrappati alla difesa dei propri interessi, appiattiti sulla superficialità di sentimenti ed emozioni a buon mercato, garantiti nel fondamentalismo delle certezze, il Signore ci chiede di far entrare il mondo, la vita del mondo, il desiderio del cuore dell’uomo e di ogni uomo nella nostra vita, per imparare ad amare come lui ci ama, senza riserve.
Nell’anno associativo 2009-2010 siamo invitati a sperimentare, dunque, come persone e come associazione, l’apertura del cuore e l’accoglienza, l’accoglienza del Signore Gesù e l’apertura all’altro, alla comunità – e ai poveri in particolare – che viene sollecitata dalla Sua Parola. Alla luce della comunione sarà declinato anche l’impegno per la promozione del bene comune, che ha di per sé bisogno di una rete di relazioni autentiche, nutrite dal dialogo e dilatate dalla tensione alla giustizia, e che nei luoghi della vita comune, negli spazi della reciproca accoglienza, trova il suo ambito di fondamentale realizzazione.
Il Signore ci dia di cogliere sempre come tutto ciò che di buono possiamo fare ed essere non ha altra sorgente che l’accoglienza in noi del Suo amore.
di Franco Miano
Il fatto del Giorno, dialoghi.net, 7/08/09
Testo per la formazione in gruppo rivolto agli adulti, dai più giovani agli anziani, ai singoli e alle coppie.
La lettura pastorale ed ecclesiale del Vangelo dell’anno ci introduce, attraverso un metodo partecipativo, nell’orizzonte della storia della salvezza. L’evangelista Luca ci fa immergere in questa storia in cui Dio viene e schiude spazi di relazioni autentiche da vivere nel nostro tempo, considerato come il più opportuno per l’esprimersi della grazia divina.
Queste relazioni si traducono in diverse possibilità d’incontro, in cui si sperimenta la prossimità di Dio che si fa casa, dimora, accoglienza, vicinanza, ascolto senza chiusure, senza intimismi o autoreferenzialità. Essa, dunque, genera in noi capacità di relazioni nuove, aperte, capaci di essere paradossalmente casa e cammino, dimora e missione, radice e movimento, annuncio.
Il Vangelo di Luca ci induce a stare dentro la storia di tutti, riconoscendo con occhi nuovi i segni della salvezza, di volta in volta rivelati dall’incontro con il Signore che ci apre ad ulteriori incontri.
STRUTTURA
Introduzione al passaggio da vivere nella tappa del percorso formativo.
Dalla vita alla Parola
Interroghiamoci – Viene proposta una serie di interrogativi, attraverso domande e altro materiale, per creare le condizioni che consentano di far partire il percorso formativo dalla vita delle persone.
In Ascolto della Parola – Brano del Vangelo di Luca e altri riferimenti biblici correlati. Costituisce la parte centrale di ogni scheda dal punto di vista grafico e contenutistico.
Provocati dalla Parola – Con un taglio biblico - catechetico, suggerisce chiavi di lettura del testo evangelico problematizzando e attualizzando il brano.
Per approfondire – Riferimenti a vari documenti del Magistero, con una particolare attenzione alla Dottrina sociale della Chiesa.
Dalla Parola alla vita
Esercizi di laicità – La sezione offre ampi suggerimenti per un processo di discernimento personale e/o di gruppo, al fine di favorire la traduzione esistenziale, negli ambienti di vita, di quanto vissuto nel percorso formativo.
Testimoni dell’incontro – Brevi biografie e scritti di figure da cui trarre ispirazione e fiducia.
Riflessi della cultura
Suoni e parole / Storie in movimento / Immagini / Parole con pensieri / - Materiale vario che di scheda in scheda, attraverso la musica, i film, le immagini e i brani letterari, offre un arricchimento utile per fare sintesi e rivisitare i caratteri della nostra cultura che ci provoca ed ispira.
In Preghiera - Ogni tappa sarà introdotta da una preghiera allo Spirito Santo e conclusa da invocazioni che trasformano in preghiera quanto è stato vissuto in ogni passaggio del percorso formativo.
Un percorso nelle relazioni dei giovani e dei giovanissimi, andando a fondo nei loro ambienti di vita: famiglia, studio, lavoro, affetti, città, parrocchia… A guidarci il vangelo di Luca, in particolare con gli incontri, tutti speciali e salvifici, che Gesù ha con tantissimi personaggi, tutti diversi tra di loro eppure animati dalla stessa sete di autenticità.
I titoli:
Con le guide arriva anche il dvd, quest’anno ancora più ricco di ospiti illustri, testimonianze, materiali, documenti, schede… E affianco ai testi per i gruppi, i testi per l’autoformazione. Ai giovanissimi arriverà “Passo da te”, con dieci passi del Vangelo di Luca che parlano alla vita ordinaria dei ragazzi. Ai giovani arriverà “Lo accolse con gioia”, che aiuterà a vivere consapevolmente il Vangelo della domenica. Quest’anno il testo di autoformazione per i giovani e gli adulti è stato realizzato insieme ad altre associazioni ecclesiali. Queste le informazioni essenziali.
Siamo in onda!
Materiale correlato:
Siamo in onda! (videoclip)
Siamo in onda! (video con i gesti)
Radio fattore M (il bans dell'anno)
L'Azione Cattolica, tramite l'Editrice AVE che da sempre segue il cammino dell'associazione, anche quest'anno ha elaborato percorsi di RIFLESSIONE, FORMAZIONE e PREGHIERA tagliati su misura per ogni socio e per i vari gruppi, presso il Centro Diocesano potrai acquistare i sussidi a prezzo agevolato ecco i prezzi e le modalità per prenotarli.
Tutto il materiale sull'iniziativa annuale dei ragazzi, giovanissimi, giovani e adulti per l'anno associativo 2008 - 2009.
Il cammino formativo 2008/2009 degli adulti vuole aiutarli nella ricerca dell’identità attraverso lo svelamento del volto di Cristo, perché solo in Lui ciascuno può conoscere se stesso e il significato autentico delle relazioni che lo legano agli altri.
“Dal volto al nome”: potremmo riassumere così il senso del percorso del prossimo anno per gli adulti di Azione cattolica. L’espressione è letta in una circolarità virtuosa: dal nostro volto quotidiano al nostro nome alla luce del suo Volto, ma anche dal suo Volto al nostro nome, grazie all’incontro con altri volti, nella convinzione che in Lui solo ciascuno di noi può conoscere se stesso e il significato autentico delle relazioni che lo legano agli altri.
Il cammino non è facile. La ricerca dell’identità non è frutto di una deduzione a tavolino, ma si impasta di quotidianità, fatica, punte in avanti e arresti. È il gioco della libertà. Il riferimento è al libro della Genesi e precisamente all’episodio della lotta notturna tra Giacobbe e Dio, fino all’alba, dove Giacobbe stremato, ma vivo, osa chiedere il nome…
Il filo rosso è offerto dal Vangelo di Marco e dal progressivo svelarsi del Volto di Colui che è il Figlio di Dio, citato in modo altisonante nella prima riga “Inizio del vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio”, ma compreso finalmente solo al termine, sul Calvario (15,39). Progressivamente il volto di Gesù, ben osservato, rivela tratti diversi: quelli di Gesù di Nazareth, uomo tra gli uomini, del Cristo perseguitato, del Figlio dell’uomo, glorioso e insieme sofferente, del Figlio di Dio, che morendo sulla croce squarcia per sempre il velo del tempio e rende visibile il Santo dei Santi; quello infine del Cristo glorioso vivente nella vita della Chiesa.
In parallelo ciò permette di analizzare via via anche tratti autentici e tratti ambigui del nostro volto umano, delle sue attese “umane troppo umane”, o attese autentiche, anticipo della gloria futura. In gioco, infatti, ad ogni svelamento di un tratto del Volto ci sono: le relazioni, il potere, il servizio, la dinamica morte/vita; i segni di speranza nuova.
Questa proposta formativa mette in gioco l’adulto stesso, il suo contesto culturale, le sue domande personali, dentro un cammino di discernimento comunitario che dalla vita giunge alla Parola e dalla Parola riprende la direzione di una vita nuova.
Il testo che la sussidia è per un gruppo di adulti, non per la lettura personale. Una novità riguarda la sezione Noi adulti responsabili, con la quale il gruppo è sollecitato a dar concretezza alla riflessione maturata sul nodo tematico illuminato dalla pagina del Vangelo, ed i partecipanti sono invitati ad essere testimoni di Cristo negli ambienti di vita: in famiglia, in società, in comunità.
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Presentazione sussidio Adulti | 5.74 MB |
Programmazione Adulti 2008|11 | 24.66 KB |
In occasione della XIII assemblea nazionale sono stati presentati e messi in vendita le guide educatori 2008-2009 per i gruppi giovanissimi e giovani. Il fatto che le guide siano già disponibili risponde ad un’esigenza più volte avanzata dai responsabili diocesani e dagli educatori: quella di poterle studiare per tempo e con calma in vista del nuovo anno associativo.
La guida per i giovanissimi si intitola “Stavolta mi butto”, supportata dal testo personale “Fatti vivo”. Il testo per i giovani, invece, si intitola “Lasci o raddoppi?”.
Sia per i giovanissimi che per i giovani il centro del cammino annuale è la riflessione sull’incontro personale e vitale con il Cristo. I giovanissimi partiranno dalla necessaria dinamica della fiducia, i giovani invece dalla necessità di dirsi con chiarezza chi è Gesù, fuori dalle tante “idee” che circolano in giro sulla fede, sulla Chiesa, su Dio…
E’ questo, inoltre, il primo anno in cui i cammini formativi attingono a piene mani da “Fino in cima. La proposta formativa per i giovani”, in particolare dalla griglia “Fidarsi” dei giovanissimi e dalla griglia “Credere” dei giovani.
Ci accompagnerà, come sempre, il Vangelo dell’anno, che corrisponde a quello di Marco, e ogni modulo avrà un preciso brano cui far riferimento e ampiamente commentato.
L’irrinunciabile dvd è più che mai ricco di commenti al Vangelo, esperienze, testimonianze e materiali di ogni genere (testi di canzoni, schede di film, poesie, spunti per incontri di gruppo…). Giusto per citare qualche contributo: mons. Gianfranco Ravasi, don Nicolò Anselmi, fratel Arturo Paoli, comunità Giovanni XXIII, giovani di AC in Palestina… Importante ricordare che per accedere alle cartelle materiali è sufficiente andare su Risorse del computer, cliccare con il tasto destro sull’iconcina del dvd e scegliere “Apri”. I materiali sono suddivisi in base in cartelle corrispondenti ai moduli cui fanno riferimento.
Da non dimenticare poi le tante novità nella struttura, che concretizzano le indicazioni di “Fino in cima”: ad esempio, la guida giovanissimi fornisce indicazioni commisurate al grado di esperienza dei ragazzi e introduce preziosi dossier per l’educatore, mentre quella giovani dedica approfondimenti ai 18-20enni, ai giovani-adulti e al gruppo giovani come realtà missionaria nella comunità.
Ovviamente, il percorso annuale dell’Azione Cattolica Italiana è pienamente inserito in Agorà dei giovani, il cammino pastorale della Chiesa italiana per i giovani.Vi invitiamo dunque a prenotare le guide per tempo, e ricordiamo che i campi estivi saranno un’occasione perfetta per approfondirli ancora meglio.
(http://www.azionecattolica.it/settori/GIOVANI/sezione/vita/cammini0809)
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sussidi0809.pps | 2.21 MB |
Il cammino formativo proposto ai bambini e ai ragazzi per il 2008/2009 vuole aiutarli a rintracciare dentro se stessi quel desiderio di Dio che rende inquieta la vita. Un centro commerciale affollato di persone, attirate dalle vetrine colorate, bambini e ragazzi che corrono qua e là e poi… un bambino lascia in terra gli oggetti acquistati e alza le mani verso Gesù: …mi basti Tu! Questa è l’immagine che racchiude il senso della proposta formativa Acr 2008/2009. che attraverso i vari strumenti a disposizione di responsabili, assistenti ed educatori, vuole aiutare i ragazzi a vivere un’esperienza consapevole del discepolato come risposta alla chiamata alla vita di Dio e a maturare quegli atteggiamenti che conformano sempre più la loro vita a Cristo e al Vangelo. Siamo infatti nell’anno della sequela, che nasce da un desiderio di ricerca che Dio stesso mette nel cuore dell’uomo.
ll cammino formativo del prossimo anno vuole aiutare i ragazzi innanzitutto a “rintracciare” dentro se stessi questo desiderio di Dio che rende inquieta la vita; è il desiderio infatti che ci spinge all’incontro con Gesù, è il primo motore interiore che motiva la ricerca. È un desiderio che costringe a guardare dentro di sé per scorgere i tratti che Dio ha disegnato dentro ciascuno di noi.
A questo si ricollega la domanda di vita che è una domanda di pienezza e realizzazione, declinata secondo le diverse fasce d’età, considerando che ciò che spinge i ragazzi verso la realizzazione della loro vita è proprio il desiderare: ciascuno di noi è un “essere in desiderio”, che durante tutta la sua esistenza è chiamato a realizzare pienamente se stesso secondo il progetto che Dio ha su di lui.
E dunque…mi basti Tu! Innanzitutto i tre puntini di sospensione, ad indicare che di fronte ai ragazzi si aprono tantissime possibilità, di vita di fronte alle quali sono chiamati a scegliere ogni giorno per riconoscere i loro desideri più profondi; poi quel mi basti Tu!: l’invito a riconoscere, come fa Pietro nel brano evangelico di quest’anno che Gesù è l’essenziale della nostra vita, la roccia su cui costruire giorno dopo giorno i nostri progetti. «Solo Dio basta» (Santa Teresa di Lisieux): è identico a dire che solo Dio è e corrisponde all’assoluto bisogno di ogni uomo, alla profonda ed infinita esigenza del cuore di ogni uomo.
Infine, ma non meno importante, il centro commerciale, che descrive la logica dell’uomo del nostro tempo, sempre alla ricerca di qualcosa, eppure perennemente insoddisfatto; eppure al tempo stesso è oggi per molti ragazzi un luogo di ritrovo, dove stare con i loro amici o passeggiare con mamma e papà. Il rischio è farsi distrarre dalle luci delle vetrine e delle offerte speciali: è necessario dunque essere padroni di se stessi ed essere capaci di un discernimento profondo sulle piccole e grandi scelte della vita.
In aiuto degli educatori, chiamati ad aiutare i bambini e i ragazzi a “guardare a fondo” nei loro desideri, anche quest’anno ci sono le guide di arco (6-8; 9-11; 12-14), che spiegano il cammino dell’anno; l’agenda dell’educatore “Orario Continuato”, in cui possono approfondire la proposta formativa; il Formato Famiglia per presentare ai genitori il cammino dell’Acr. Inoltre anche per quest’anno l’attenzione dell’Acr è rivolta ai Piccolissimi, i bambini di 4-5 anni, a cui il cammino verrà presentato per mezzo di agili schede, che possono coinvolgere non solo le famiglie, ma tutta la comunità parrocchiale.
Senza dimenticare lo sguardo gettato su tutto l’anno associativo con il campo scuola estivo e gli itinerari di spiritualità, legati al tema dell’anno: una lectio, un weekend di spiritualità e un ritiro per dare ai nostri ragazzi la possibilità di vivere nella completezza la proposta formativa e poter dire a Gesù …mi basti Tu!
Carlotta Benedetti
(www.azionecattolica.it)
PER APPROFONDIRE:
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Manifesto ACR 2008|09 | 216.36 KB |
Vivere Cristo di Mons. Sigalini | 101 KB |
Presentazione programma ACR 2008|09 | 827.64 KB |
L'Azione Cattolica, tramite l'Editrice AVE che da sempre segue il cammino dell'associazione, anche quest'anno ha elaborato percorsi di RIFLESSIONE, FORMAZIONE e PREGHIERA tagliati su misura per ogni socio e per i vari gruppi, presso il Centro Diocesano potrai acquistare i sussidi a prezzo agevolato ecco i prezzi e le modalità per prenotarli.
Prezzo € 21,00
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Modulo prenotazione sussidi [PDF] | 58.06 KB |
Modulo prenotazione sussidi [WORD] | 89 KB |
"Dare ragioni di vita e di speranza" è il tema proposto dall' ultima assemblea nazionale per il prossimo triennio.
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Linee programmatiche | 107.63 KB |
Il Quaderno delle Settimane | 313.45 KB |
Materiale
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Presentazione sussidio giovani | 3.52 MB |
Presentazione sussidio giovanissimi | 4.48 MB |
In questa pagina puoi trovare il materiale dell'Iniziativa Annuale dell'ACR per il 2006/2007.
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Presentazione Iniziativa Annuale | 6.5 MB |
Inno ACR 2007/2008 | 3.25 MB |
Inno ACR 2007/2008 (solo testo) | 25.5 KB |
Inno ACR 2007/2008 (testo e accordi) | 333 KB |
Video Inno ACR 2007/2008 | 3.88 MB |
7 giugno 2007, Solennità del Corpus Domini
Francesca Zabotti, Franco Miano, d. Giuseppe Masiero
Condividere... a cura della Presidenza Il programma triennale dell’Associazione si inserisce nel cammino della Chiesa Italiana delineato dagli Orientamenti Pastorali per il primo decennio del Duemila - Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia - e che avrà un suo primo momento di verifica nell’ottobre di quest’anno al IV Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona - Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo. Da Verona, dal Convegno Ecclesiale, in quest’anno associativo, già ripartiremo cercando di dare forma alle intuizioni che la Chiesa Italiana tutta maturerà, offrendo come sempre il nostro peculiare contributo di un’associazione laicale, che sulla testimonianza al mondo può non solo dire parole vissute, ma anche vivere con creatività e fantasia, da laici associati, la Parola di resurrezione che Gesù Cristo è per tutti gli uomini. Ogni anno, l’Associazione, pur vivendo la consegna di Giovanni Paolo II (contemplazione, comunione, missione) nella sua globalità, cercherà di approfondirne in modo specifico una dimensione. In particolare, nell’anno 2006/2007 saremo chiamati a riscoprire la dimensione ecclesiale della speranza, custodita da una chiesa che è in Cristo “come un sacramento o segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (LG 1): in questo senso, la chiesa è dono del Risorto per tutta l’umanità e autentico disegno di speranza. Approfondimenti:
Tratto da www.azionecattolica.it
Comunione, voce del verbo condividere di Luigi Alici
Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?” (Lc 14,28-30). All’inizio di ogni anno, siamo chiamati a rimettere in moto un cammino, a riattivare una dinamica; dobbiamo farlo con quella sapiente capacità di amministrare correttamente i talenti, che nel linguaggio evangelico è condizione fondamentale per farli fruttificare e non lasciarli marcire. In fondo, chi è in grado di portare a termine il lavoro intrapreso è, letteralmente, il vero responsabile, cioè colui che riesce a rispondere positivamente a tutti coloro per i quali l’opera è stata intrapresa e portata a termine. E se è così importante rispondere del proprio servizio, grande cura dev’essere posta in tutte le fasi di realizzazione, a cominciare dalla progettazione, che non è un preliminare facoltativo. Predisporre un cammino di santificazione personale e di annuncio del vangelo è già cominciare a fare esercizio di santità, è già cominciare ad annunciare il vangelo. Una buona dinamica progettuale, esige almeno tre condizioni: anzitutto una verifica attenta e coraggiosa dei risultati conseguiti, per valutare quanto siano stati lacunosi o positivi, e interpretare correttamente luci e ombre. In secondo luogo, è indispensabile cercare il massimo coinvolgimento di tutti i soggetti, a cominciare dai primi momenti in cui si disegna un percorso di vita associativa. L’unitarietà non si misura dall’abilità di fare un “taglia e incolla” tra le proposte di settori e articolazioni, ma dall’impegno a condividere intimamente uno stesso cammino, anche quando i percorsi concreti debbono differenziarsi. Infine, all’unitarietà deve corrispondere una profonda cura delle relazioni: sia fra le persone e i gruppi di una medesima associazione, sia fra i diversi livelli della vita associativa (parrocchiale, diocesano, regionale, nazionale). Quest’aspetto ci porta direttamente al cuore delle Linee programmatiche per il prossimo anno, in cui, tenendo sempre sullo sfondo il “trinomio di Loreto” (contemplazione, comunione, missione), saremo chiamati ad approfondire in modo particolare il senso del condividere, ponendo al centro il Risorto, il volto della Chiesa, il racconto della testimonianza. Lo slogan che ci accompagnerà (“Va’ e anche tu fa’ lo stesso”) è la conclusione del brano di Lc 10,30-37, in cui Gesù risponde alla domanda del dottore della legge, che aveva il monopolio della lettera e forse aveva smarrito lo spirito (“E chi è il mio prossimo?”), con una storia inquietante e straordinaria: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico…”. Questo slogan rappresenta con straordinaria efficacia il valore dinamico e missionario della comunione, ribadito dall’immagine della lavanda dei piedi, scelta per il manifesto. “Prossimo” è il superlativo di “vicino”, e approssimarsi è una voce attiva del verbo “avvicinarsi”. Una condivisione di cui siamo chiamati a esplorare tutte le potenzialità: nello spazio a volte “protetto” dell’Associazione e della Chiesa, così come in tutti gli ambienti in cui si consuma la storia della nostra vita, gomito a gomito con tante persone. In particolare, nel prossimo anno saremo chiamati a riscoprire la dimensione ecclesiale della speranza, custodita da una chiesa che è in Cristo “come un sacramento o segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (LG 1). Ma per sperimentare forme sempre nuove di condivisione della speranza, dobbiamo fare di ogni momento di vita associativa un luogo in cui si disegna il “noi” della speranza. La speranza condivisa nasce dalla contemplazione del Risorto e deve misurarsi ogni giorno con la consegna del samaritano: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”. Tratto da www.azionecattolica.it
Materiale utile:
Bello, vero !? Materiali utili:
Il manifesto dell'ACR:
Scaricare il manifesto: grande
Iniziativa annuale 2005/2006
"Vivi nella speranza" è il sussidio che accompagnerà il cammino degli Adulti di AC nel prossimo anno associativo. E' frutto di un laboratorio che ha visto partecipi e attivi adulti "in formazione", provenienti da tante realtà diocesane e desiderosi di coinvolgerne altri in un cammino di crescita e di maturazione. Link sul sito dell' ACI: Presentazione del testo e materiali utili Presentazione del tema dell' anno
"Vero...su bianco" è il sussidio formativo per l'anno 2005-2006 destinato alla vita dei gruppi giovani. Integra e completa "Non abbiate paura: è risorto!", il testo del cammino personale. Alla luce del Convegno Ecclesiale di Verona, che avrà per tema "Testimoni di Cristo Risorto, Speranza del mondo", l'associazione declina il proprio cammino formativo modulandolo sul tema della Speranza. Fonte:Novità in Circol@zione Altro materiale sul cammino dei giovanissimi e giovani di AC lo puoi trovare nella sezione dedicata ai giovani sul sito dell' ACI nazionale.
6 con noi! Anno della SEQUELA Conversione al Vangelo della vita I ragazzi nelle varie fasce di età affronteranno il tema della sequela accompagnati dagli animatori-educatori affrontando gli interrogativi che effettivamente i ragazzi hanno. POSSO! i bambini (6-8), scelgono di declinare il "potere" all'imperativo! Se da un lato il "posso" è segno di "esisto", dall'altro è necessario "educare il posso" al "posso sì... ma nel rispetto dell'altro"; posso sì, ma non è detto che se ho tutto, automaticamente, posso tutto! POSSO? Per i ragazzi (9-11) è la voglia di sperimentare tutto ciò che li circonda e di vedere se ne sono capaci. Il cominciare a trovare un proprio posto, un proprio ruolo, si accompagna ad un misto di stupore e timore che fanno sì che l'imperativo ceda il passo all'interrogazione che può aprirsi a molteplici risposte: sì puoi / sì devi / sì, è ora che tu faccia le tue scelte / sì, è ora di metterti alla prova. POSSO... per i ragazzi (12-14) è: ... farcela (lo sento) se non sono da solo;... davvero contare su di te; ... vivere bene anche questo momento forte,"strano" della mia vita;... ancora "di più" se sono in gruppo;... sul serio cominciare ad incamminarmi in quel temuto, ma allo stesso tempo desiderato, mondo "grande" che comincio ad intravedere. IL brano biblico che ci accompagnerà (Mc 1, 14-20) è il brano della chiamata e ci aiuterà ad approfondire gli atteggiamenti di: Partecipazione Disponibilità Accoglienza Condivisione Il protagonismo dei ragazzi è il momento essenziale di ogni gara, non basta decidere di giocare, occorre organizzare le squadre, capire da che parte stai, avere voglia di vincere... Si resta sempre in meno, finché... tocca a te. Chi mi sceglierà? Sarò scelto? Posso davvero giocare anch'io? "6 CON NOI" uno slogan che vuole esprimere la condizione in cui si può dare il meglio di sé, proprio perché cercati e chi-amati. Se a bordo della barca abbiamo scoperto cosa vuol dire essere Chiesa impegnata nella costruzione del Regno di Dio, ora questa barca è tornata a riva e su quella riva c'è Gesù che ci chiama, ancora una volta, alla Vita. Non una vita qualsiasi, ma una vita da discepolo, un "mettersi dietro" a Qualcuno e un "lasciarsi dietro" qualcos'altro, facendo ordine, perché essere "pescatori di uomini", vuol dire essere persone che, liberate dal Signore, mettono umilmente le proprie capacità al Suo servizio e diventano strumenti per "liberare altri". Ed è sotto il segno di questa Speranza, di cui siamo testimoni, che i ragazzi sono chiamati a vivere la dimensione missionaria del cammino, per portarla a tutti con la forza del Risorto, ma anche con tutta la freschezza ed originalità del loro essere piccoli. Gesù sceglie questi ragazzi, accogliendo limiti e potenzialità, scommette e non teme di perdere, li vuole nella sua squadra! La sequela cristiana non è mai un camminare da soli! Per questo i ragazzi accolgono la chiamata a far parte della squadra di Gesù, speranza del mondo, per mettersi in cammino dietro a Lui (Mese del Ciao);vivono secondo le regole del Vangelo e si allenano negli atteggiamenti che costruiscono la pace (Mese della Pace); fanno gioco di squadra, donando la loro amicizia e coinvolgendo tutti nella meravigliosa sfida della fede (Mese degli Incontri); si impegnano a mantenere il passo di Gesù risorto, colorando la propria estate con le scoperte fatte durante l'anno. Materiale: Iniziativa Annuale 2005/2006 [153KB] Presentazione Iniziativa Annuale [3.113KB] Proposta ACR [1.547KB] Inno nazionale ACR (link al sito dell' ACR nazionale) Sezione dedicata all' iniziativa annuale sul sito nazionale dell' ACR.
Avendo scelto di operare nella forma associativa dell' Azione Cattolica, voglio agire in piena armonia con il Vescovo e i Sacerdoti per la costruzione della Chiesa in cui, per il Battesimo, sono chiamato ad esercitare una funzione sacerdotale, profetica e regale. Pertanto, con la grazia dello Spirito Santo, alla scuola del Vangelo di Marco e del Programma Pastorale Diocesano mi impegno a riscoprire la gioia e la speranza come esperienza di incontro con Cristo Gesù nella vita di ogni giorno, assumendo fedelmente la seguente regola di vita spirituale: Farò in modo da dare una tonalità positiva e possibilmente gioiosa alla mia vita personale e al mio impegno attivo nella comunità cristiana. Segnalibro con la regola di vita