TESTIMONIARE
Il Risorto, luce della vita.
Essere, diventare, riconoscersi testimoni
Il programma dell’associazione s’inserisce nel cammino della Chiesa delineato dagli Orientamenti pastorali “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”ed avrà un importante momento di verifica e di rilancio del documento che i Vescovi italiani si accingono a pubblicare dopo il IV Convegno ecclesiale nazionale di Verona. Anche la celebrazione delle Settimane sociali dei cattolici italiani, dedicate ad un tema di grande rilevanza, nella particolare ricorrenza del centenario (“Il bene comune oggi: un impegno che viene da lontano”, Pistoia-Pisa, 18-21 ottobre 2007), offre ulteriori elementi di attenzione e corresponsabilità.
Sul versante più propriamente associativo, l’anno che abbiamo davanti conclude un ciclo triennale di approfondimento del mandato affidatoci da Giovanni Paolo II nel settembre 2004 (contemplazione, comunione, missione), inserendosi nel cammino verso la XIII Assemblea, che coincide altresì con il 140°anniversario della nascita dell’Azione Cattolica.
Fedeli alla nostra vocazione laicale, siamo chiamati a vivere queste coordinate di natura ecclesiale ed associativa con uno sguardo attento e cordiale alla vita del nostro paese, che appare sempre più attraversata da un allentamento di quella rete di legami condivisi, faticosamente costruiti nel dopoguerra attraverso un dialogo fra culture e ideologie politiche diverse, al quale i cattolici italiani (e la stessa Azione Cattolica) hanno offerto un contributo importante.
Lo slogan “Andate! Io sono con voi” è tratto dalla conclusione del vangelo di S. Matteo, che ci accompagna nell’anno 2007-2008 (anno A). Il brano rappresenta una sorta di finale senza la parola “fine”. Ci si aspetterebbe il racconto dell’ascensione, e invece – a sorpresa – le ultimissime parole del Risorto contengono una promessa stupefacente: Lui non se ne andrà, ma resterà sempre con i suoi. La risurrezione – ci vuol dire l’evangelista – non ha reso Gesù lontano e latitante, ma lo ha fatto diventare ancora più vicino e presente, più presente e vicino di prima. Se nel corso della sua vita terrena, ha potuto comunicare solo con quegli uomini, di quel tempo, della sua terra, ora può venire in contatto con i suoi discepoli di ogni luogo, di ogni tempo, fino alla fine della storia. Pertanto l’imperativo della missione (“Andate!”) è sostenuto e vivificato dall’indicativo della promessa (“Io-sono-con-voi”). Di conseguenza la missione non sarà solo un andare per Lui; sarà soprattutto un camminare dietro di Lui e con Lui, che ci precede sempre per guidarci, e sempre ci accompagna per rendersi reperibile da ogni uomo, di ogni luogo, di ogni tempo …
Solo ponendo al centro della conversione personale e associativa l’incontro vitale con Gesù Risorto, luce della vita e fondamento della speranza cristiana, diviene possibile essere, diventare, riconoscersi testimoni. L’intero percorso di questo biennio, che ha coniugato contemplazione del Risorto e condivisione ecclesiale della speranza, ci rinvia quindi quasi naturalmente al primato della evangelizzazione, che l’Azione Cattolica s’impegna a mettere al centro di questo anno associativo, non come una tematica astratta, ma come una concreta dinamica missionaria, praticamente sperimentabile e audacemente sperimentale.
La cura attenta della qualità della testimonianza cristiana, riportata alla sua originaria radice battesimale e chiamata a misurarsi praticamente con le forme ordinarie del vissuto, che hanno trovato una esemplificazione esemplare nei cinque ambiti del IV° Convegno ecclesiale (la vita affettiva, il lavoro e la festa, la fragilità, la tradizione, la cittadinanza), deve tradursi in una rinnovata attenzione formativa, capace di accompagnare ragazzi ed educatori, giovani, uomini, donne e famiglie oltre la soglia abituale della vita associativa e del servizio pastorale.
Fedeli alla peculiarità ecclesiale e laicale della nostra forma associativa, ci sentiamo chiamati in modo particolare a promuovere e sostenere un doppio livello, umano e cristiano, in cui essere, diventare e riconoscerci testimoni: da un lato, essere testimoni dell’uomo, della sua vocazione spirituale e di quegli orizzonti universali di fraternità, in cui è racchiuso un patrimonio di valori irrinunciabili, da onorare insieme, attraverso un dialogo animato da sincera ricerca della verità; dall’altro, essere testimoni di Gesù Cristo e del mistero della salvezza offerta a tutti con la sua morte e resurrezione, vivendo questa missione non come un atto isolato, ma dentro una comunione ecclesiale alla quale siamo chiamati, ancora una volta, a portare lo specifico contributo che nasce dalla vocazione sinodale dell’Ac.
Spetta a noi, laici di Ac, costruire ponti fra queste due sponde e imparare a frequentare ed abitare quella difficile zona di frontiera in cui intrecciare nuove esperienze di primo annuncio del Vangelo con testimonianze esemplari di socialità virtuosa, capaci di ritessere le ragioni condivise del bene comune.
Ricordare, ricostruire e far conoscere le tappe fondamentali della nostra storia, e in particolare avviare un bilancio sereno e positivo della scelta religiosa sono occasioni ulteriori per prepararci alla prossima Assemblea, elaborando insieme progetti che riflettano coerentemente questi obiettivi, sulla base di un autentico discernimento associativo e comunitario; attraverso percorsi adeguati di studio e approfondimento, sarà possibile sviluppare forme nuove, aperte ed efficaci di testimonianza umana e cristiana, maturate in assemblee associative, condivise in incontri ecclesiali, presentate in iniziative pubbliche.