A partire da settembre 2025 questo sito è solo di archivio, i nuovi contenuti sono su www.acadriarovigo.it/sito2
Franco Miano è il nuovo presidente nazionale dell'Azione Cattolica Italiana: la nomina, da parte del Consiglio permanente della Cei, è stata ufficializzata oggi. Già vicepresidente nazionale per il Settore Adulti nel triennio 2005/2008, sposato con due figli, ha 47 anni e abita a Pomigliano d'Arco (diocesi di Nola). A Franco gli auguri e l'abbraccio caloroso di tutta l'associazione!
Le dichiarazioni del nuovo presidente, tratta da www.azionecattolica.it:
Esprimo la mia profonda gratitudine al Consiglio nazionale dell’Azione Cattolica e ai Vescovi italiani, a cui l’Azione Cattolica è legata da un rapporto di diretta collaborazione, per la fiducia riposta nella mia persona affidandomi un servizio che spero di onorare, nonostante i miei limiti personali, con l’aiuto del Signore, che guida i passi dell’uomo e ne sorregge il cammino.
Accolgo questo impegno ponendomi nel solco fecondo della lunga storia dell’associazione e della sua viva tradizione desiderando continuare l’opera dei miei predecessori e in particolare di Luigi Alici con cui ho avuto la gioia e il privilegio, insieme agli altri carissimi membri (laici, sacerdoti, vescovi) della presidenza degli ultimi tre anni, di poter collaborare.
Penso, con affetto e commozione, a tutte le persone della nostra Azione Cattolica, bambini, ragazzi, giovanissimi, giovani, adulti più o meno giovani, impegnati in parrocchie, paesi e città dell’intera e varia Italia. Immagino di stringerle in unico grande e forte abbraccio dicendo a ciascuno che il suo contributo è sempre più importante e prezioso per rendere la nostra associazione ancora più bella e più pronta a muovere i suoi passi, insieme a tutta la Chiesa, nella piena collaborazione con i Pastori, al fine dell’annuncio del Vangelo all’uomo di oggi.
Ci sorregge l’insegnamento di Benedetto XVI. È ancora vivo nel cuore di tutti il ricordo bellissimo dell’incontro nazionale dello scorso 4 maggio a Piazza san Pietro con il Santo Padre.
L’AC desidera essere sempre più disponibile nel suo «servizio alla Chiesa», come le ha chiesto quel giorno Benedetto XVI, rispondendo alla «chiamata alla santità» nelle forme consone alla «vocazione laicale» : una santità, come affermava ancora il Santo Padre, «certamente possibile se l’Azione Cattolica continuerà a mantenersi fedele alle proprie profonde radici di fede, nutrite da un’adesione piena alla Parola di Dio, da un amore incondizionato alla Chiesa, da una partecipazione vigile alla vita civile e da un costante impegno formativo» se saprà continuare a «ricercare con coraggio sintesi sempre nuove fra l’annuncio della salvezza di Cristo all’uomo del nostro tempo e la promozione del bene integrale della persona e dell’intera famiglia umana».
In questa direzione, nella linea del Manifesto al Paese diffuso per l’anno del 140° dell’associazione, l’Azione Cattolica si pone «al servizio dell’uomo per onorare la dignità personale con i suoi valori irrinunciabili, a cominciare dalla vita e dalla pace, dalla famiglia e dall’educazione, per camminare accanto a tutti e a ciascuno, a tessere insieme una trama viva di relazioni fraterne». Ciò significa spendersi «in favore del bene comune, attraverso l’educazione alla responsabilità personale, all’impegno pubblico, al senso delle istituzioni, alla partecipazione, alla democrazia» (I cattolici italiani tra piazze e campanili, Manifesto dell’Azione Cattolica al Paese) e proseguire il percorso, intrapreso negli ultimi trienni, di collaborazione al «prezioso lavoro del Progetto culturale» (omelia del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale italiana, 4 maggio 2008), che l’AC, attraverso i suoi strumenti, le sue iniziative locali e nazionali, la sua vita ordinaria, intende diffondere e radicare sempre più nella quotidianità delle comunità ecclesiali locali e delle realtà del nostro territorio.
In questo cammino non siamo soli. «Ci accompagnano - come ci ricordava il Santo Padre - i nostri «santi» e «tante altre figure che hanno avuto ruoli significativi» nella storia dell’Associazione. Anche per questo mi pare bello concludere riprendendo quanto Vittorio Bachelet ebbe a dire nel momento in cui fu nominato presidente nel 1964: «L’Azione Cattolica vorrebbe aiutare gli italiani ad amare Dio e ad amare gli uomini. Essa vorrebbe essere un semplice strumento attraverso il quale i cattolici italiani siano aiutati a vivere integralmente e responsabilmente la vita della Chiesa; e insieme a vivere con pieno rispettoso impegno cristiano la vita della comunità temporale e della convivenza civile»(Scritti ecclesiali p. 1064)
28 maggio 2008
Franco Miano
Comunicato stampa con gli auguri di Luigi Alici e di mons. Domenico Sigalini