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Gli Educatori AC in cammino con il Sinodo Diocesano

Nei giorni 11 e 12 ottobre, alcuni educatori dell’ Azione Cattolica diocesana si sono riuniti, gentilmente ospitati dal Parroco di Canale di Ceregnano (nonché nostro assistente) don Emanuele Sieve, per discutere del ruolo di noi giovani di AC nel cammino sinodale intrapreso da poco nella nostra Diocesi di Adria – Rovigo. La “due giorni” prevedeva due momenti di lavoro ben distinti e suddivisi nelle due giornate. Nel primo momento siamo stati aiutati dal Dott. Paolo Pezzolo, figura importante dell’Azione Cattolica diocesana, il quale ci ha inizialmente spiegato l’utilità del Sinodo, non solo oggi ma pure nella storia ecclesiale, passando poi ad illustrarci il compito che i giovani dovranno avere in questo percorso. Innanzitutto è stata molto utile l’analisi della parola: Sinodo indica non tanto un viaggio da compiere insieme, ma una via comune di passaggio da condividere con gli altri per arrivare al punto cruciale, slogan anche del Sinodo: ”Signore, che cosa dobbiamo fare?”. Ciò che spetta a noi giovani non è solo di fornire risposte, ma anche quello di proporre domande. Quesiti veri, sinceri che rispecchino veramente i dubbi  e la voglia di  conoscere che abbiamo, evitando le domande tautologiche, quelle scontate che contengono già delle risposte, ed eliminando il timore di risultare parresiaci, di dire tutto quello che abbiamo dentro di noi, davanti agli occhi della comunità sinodale. A noi giovani è affidato (e soprattutto da noi dipenderà) il futuro della nostra società e della nostra diocesi, che migliorerà quanto più noi ci sentiremo liberi, ovvero con una forte convinzione e voglia di riuscire in ciò che crediamo.
Nel secondo momento, la domenica mattina,  abbiamo cercato di raccogliere i frutti dell’intervento di Paolo, aiutati anche dalle schede che il quaderno del Sinodo per i giovani propone, in riferimento al rapporto giovani – adulti e giovani – giovani. Di grande sostegno sono state sicuramente le riflessioni riportate di don Domenico Sigalini, Assistente Nazionale di AC, le quali hanno favorito un fruttuoso e valido  scambio di opinioni. Nell’analisi dei rapporti tra giovani e adulti, abbiamo riscontrato il fatto che una certa distanza tra queste due generazioni è destinata a persistere, proprio perché l’adulto non deve avere un atteggiamento eccessivamente amicale col giovane, ma deve mantenere la propria figura di accompagnatore, consentendo il giusto equilibrio tra libertà e disciplina. Da questo equilibrio si può arrivare ad un atteggiamento positivo tra giovani e adulti, lasciando che i giovani imparino anche dagli eventuali errori che la  voglia di libertà li porta a commettere. Questo rapporto comunque dovrà essere sempre accompagnato dal dialogo e dal confronto tra le due fasce d’età. La valutazione del rapporto giovani – giovani ha sottolineato, invece, la difficoltà di relazionarsi con i propri  valori soprattutto nell’ambito della sessualità, oramai svuotata di quei sentimenti che dovrebbero sostenerla.
Dopo la Celebrazione Eucaristica condivisa con la comunità parrocchiale di Canale e il pranzo, si è conclusa così la due giorni di attività, con la consapevolezza che il cammino sarà intenso ma sempre segnato dalla libertà che lo Spirito saprà donarci.
Ringraziamo Paolo Pezzolo per aver dato la disponibilità di seguirci in questo cammino, don Emanuele per l’ospitalità e la guida spirituale che da sempre ci assicura, don Giorgio per aver partecipato alle riflessioni della domenica mattina, a quanti hanno lavorato per preparare pranzo, cena e colazione, alla comunità di Canale per averci gioiosamente accolti.

Daniele Pellegrinelli
Vice Presidente Giovani di AC

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