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Che cosa rappresenta l’8 dicembre per l’Azione Cattolica? Che cos’è la “festa dell’adesione” che si celebra nello stesso giorno della festa di Maria Immacolata? Proviamo a rispondere ripercorrendo le parole che Paolo VI rivolse ai laici di Ac l’8 dicembre 1968: parole che sono un dono ancora attualissimo.
Tre erano i pensieri che “occupavano lo spirito” di Paolo VI l’8 dicembre 1968: “la celebrazione della festa di Maria Immacolata, la commemorazione del centenario dell’Azione Cattolica in Italia, e la ricorrenza del terzo anno dalla chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II”. Per il pontefice le gerarchie erano chiarissime: “La Madonna, la Madonna Immacolata, domina dall’alto la scena… Maria ci fa vedere come la bellezza e la bontà, l’avvenenza e la virtù, sono in lei riunite con armonia unica, in lei mai punto turbata… tutto è nuovo, tutto è santo in questa creatura, la cui perfezione sembra allontanarla senza confronto da noi, e la cui missione invece avvicina a noi come sorella, come madre, come speranza a tutti accessibile…ella sostiene i nostri passi, ella ci insegna, con la realtà del suo esempio, che anche noi, mediante l’aiuto del Signore, abbiamo la capacità d’essere cristiani veri e santi; ella ci conforta a osare, a sperare; non solo ne abbiamo il dovere, ne abbiamo la possibilità. Il nostro idealismo cristiano acquista una forza realizzatrice nella misura che il fascino del culto mariano ci attira all’imitazione e alla grazia di Cristo”.
Poi Paolo VI si rivolse ai laici di AC: “L’Azione Cattolica è un’attività, è un organismo di Laici. Salute a voi, Laici cattolici, che nella Chiesa di Dio assumete un posto di particolare evidenza, e una funzione di particolare efficienza! Dotati e coscienti della personalità soprannaturale propria dei fedeli componenti il Popolo di Dio, a voi non è bastato essere insigniti dell’incomparabile e comune dignità cristiana e della inestimabile fortuna d’appartenere alla Chiesa cattolica; voi avete voluto essere membra vive ed operanti…voi avete sentito l’obbligo di affermare innanzi tutto il vostro carattere di credenti, avete cercato di rendervi conto dei bisogni interni della comunità ecclesiale, avete avvertito le penose condizioni religiose, morali e sociali della società circostante, e vi siete chiesti se spettava anche a voi fare qualche cosa per la causa di Cristo e per l’edificazione non mai terminata della Chiesa; e allora con una risposta, che nasceva dentro come un imperioso dovere, come una rivelatrice vocazione, avete detto: sì; un cattolico non può essere inerte, insensibile, passivo e codardo; e avete fatto dell’azione, dell’azione cattolica una vostra divisa. Laici eravate, e laici siete rimasti… Libertà di offerta, ma serietà d’impegno. Non è stata e non è l’Azione Cattolica un effimero entusiasmo, un’impresa di dilettanti: è stata ed è tuttora un dono vero, un sacrificio serio, un servizio permanente… L’Azione Cattolica ha fatto del rapporto di collaborazione qualificata con i Pastori della Chiesa la sua nota distintiva, la sua ragion d’essere. Non vanto, non prestigio, non vantaggio; ma servizio. Non servitù, ma corresponsabilità. Non clericalismo, ma apostolato. Non invadenza, ma obbedienza. Non burocrazia, ma carità; carità vissuta nella forma ecclesiale più alta, più autentica, più disinteressata, più efficace, e ancora: più meritoria”.
Da qui al Concilio il passo è breve: “Vivrà, sopravvivrà l’Azione Cattolica? Ha essa un avvenire davanti?… Come potrebbe un Laicato cattolico, cosciente della promozione attribuitagli dal recente Concilio, considerarsi esonerato dal suo qualificato impegno di apostolato, quando una più esplicita pienezza dei suoi titoli ecclesiali è per lui codificata nei documenti del Concilio medesimo? Potrà la Chiesa in Italia rimanere priva d’un Laicato organizzato a complemento ed a servizio della sua missione apostolica? Chi meglio di voi potrà aiutare ogni altra buona iniziativa intesa a diffondere e a difendere i principii cristiani?”.
Lunedì 8 dicembre 2008 il “si” di migliaia di persone aderenti all’Azione Cattolica avrà ancora le stesse note fondamentali: gratuità di servizio nel nome del Signore, radici salde nel cuore della Chiesa, fedeltà alle relazioni che ci sono state offerte in dono, cura della persona, a partire dai più piccoli e dai poveri, corresponsabilità ecclesiale e civile, organizzazione democratica. Buona adesione a tutti!
di Marco Iasevoli
(http://www.dialoghi.net/index.php/2008/12/8-dicembre-lac-in-festa)