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Dal 3 al 6 Aprile l’Equipe Diocesana del Movimento Lavoratori di Azione Cattolica ha partecipato al Congresso Nazionale svoltosi a Napoli ed incentrato sul tema “Generazioni a confronto: Italia e lavoro” nel quale sono risultati eletti in qualità di Segretario Nazionale la potentina Simona Loperte mentre tra i 5 membri dell’Equipe Nazionale è stato riconfermato Andrea Padoan, attuale Segretario del MLAC della diocesi di Adria-Rovigo.
I lavori sono iniziati con la presentazione di alcune esperienze vissute e la relazione del Prof. Migiarra, docente presso l’ Università di Napoli “J. Monnet”, incentrata sul pensiero del sacerdote ed ecomonista Antonio Genovesi vissuto nel XVIII sec. “L’economia pubblica – ha dichiarato Migiarra -non raggiunge il suo fine se non ottiene la felicità di tutti e non si può fare la nostra felicità senza fare la felicità degli altri e quindi mettere la persona al centro tenendo conto delle generazioni future”. Pensieri molto attuali e recepiti dall’assemblea che porterà sicuramente con sé arricchendo la vita associativa dei propri gruppi MLAC.
Nel pomeriggio poi è stato affrontato il concetto legato alla territorialità e sono state visitate le Catacombe di Napoli gestite dal 2009 dalla Cooperativa sociale “La paranza” costituita da ragazzi residenti nel quartiere Sanità, che hanno messo a punto l’opportunità di valorizzare il territorio grazie all’aiuto ed al sostegno della Diocesi e del Movimento Lavoratori di Azione Cattolica di Napoli.
La mattina di Domenica assieme all’assistente Nazionale don Emilio Centomo è stata celebrata la S. Messa ed a seguire si è svolto il momento elettivo del Congresso con l’approvazione del documento congressuale e l’elezione dei nuovi dirigenti nazionali.
Non sono mancati certo i momenti da dedicare alla visita delle bellezze di Napoli, ai suoi vicoli, alle sue meravigliose Chiese ed opere d’arte ma la partecipazione a questo importante momento democratico è stata un’esperienza vissuta con intensità dai rappresentanti del Movimento diocesano che ora avranno il compito di mettere a frutto, nel proprio territorio, ciò che assieme agli oltre cento delegati hanno condiviso in quest’assise.