Conoscenza e Giustizia, sono principi alla base di un concetto più ampio. La conoscenza non va vista solo come sapere personale, ma essa è la base su cui si fonda il nostro IO. Per essere SINCERI e ONESTI con gli altri prima di tutto bisogna esserlo con se stessi, solo conoscendosi nel profondo tutto ciò può realizzarsi. Non è facile, ma tutte le persone compiono questa ricerca interiore nel corso della loro vita, anche le grandi personalità del passato: chi è riuscito a cambiare la storia ha basato le proprie azioni sul CORAGGIO di scommettere su se stessi e nel coraggio di credere in quello che si è e quello che si fa, senza cadere nella tentazione dell’egoismo perché dietro a ogni animo c’è sempre una grandissima COMPASSIONE verso il prossimo. Nel nostro VIAGGIO DEL MONDO IN 6 GIORNI, abbiamo trascorso il primo giorno in GIAPPONE, conoscendo i 4 principi del Bushido accompagnato dalla cerimonia del the. Come sfondo per questa giornata, il Vangelo di Luca (16, 10-15) ci ha aiutato a riflettere sulla scelta di servire Dio e non la ricchezza.
La pace, la mitezza e la pazienza, sono valori e virtù che stanno alla base della cultura di ogni popolo, tramandati nei secoli hanno costruito la storia di moltissimi popoli in pace con i popoli vicini, condividendo con loro la leggerezza e l’importanza dei rapporti di vicinato e di solidarietà. La pace, così difficile da ottenere e mantenere, ci viene insegnata da quando siamo piccoli, cresciamo con l’idea d’essere pacifici, ma quanto veramente lo siamo? Quante volte nelle nostre giornate riflettiamo con mitezza, ascoltiamo con pazienza e ci mettiamo in gioco? La società in cui viviamo, ci porta ad essere competitivi nei confronti di chi abbiamo accanto e questa competizione, non è sana, vuole a tutti i costi sovrastare chi ci accompagna nel nostro viaggio!!! Questa competizione, fa scomparire la nostra voglia di conoscere il prossimo, di capirlo, di comprenderlo, di regalargli il nostro tempo, di lasciar esternare il suo carattere e le sue opinioni. In viaggio attraverso il calore dell'AFRICA fra le antiche maschere tribali e il calore dei popoli trasmesso dagli antichi rituali della Palabre, che vede come protagonisti i valori della giornata. Valori ripresi dalla Lettera di San Paolo apostolo ai Galati (Gal 5, 23-25).
Terzo giorno:
Il Sud America è conosciuto in tutto il mondo per il grande divario economico che presentano i suoi Paesi, soprattutto il Brasile. Qui, un evento di eccezionale importanza per le popolazioni più povere e legate alla tradizione è il carnevale, che permette di dimenticare la propria povertà economica attraverso danze, canzoni, divertimento, allegria. Si parla di ricchezza interiore, riconosciuta con i valori dell'umiltà, povertà e condivisione. Questi popoli conoscono il vero senso della vita proprio grazie alla povertà economica, non rinunciando al sorriso e al piacere di festeggiare tutti insieme. La vera povertà non è quella economica ma quella spirituale e interiore, la vera mancanza di valori e tradizioni, la mancanza di umiltà verso se stessi e gli altri. Un giorno #semplicementEPICO segnato da una splendida camminata tra pioggia e sole, con il sorriso stampato sulle labbra, con la celebrazione presieduta da Don Federico Zanetti (Direttore Spirituale del Seminario di Pordenone ed ex-educatore ACR) accompagnata dal Vangelo di Luca (Luca 12, 13-21), con il saluto di Marco Pio Bravo Delegato Regionale dell'Azione Cattolica del Triveneto Marco Pio Bravo e conclusa con il vero e strabiliante carnevale di Rio!!!
Quarto giorno:
La gratitudine è un atteggiamento tanto necessario quanto dimenticato… e forse per questo, oggi, potrebbe avere una forza dirompente. Non è raro dire un grazie deciso e imbattersi in occhi stupiti e sorpresi da quella magica, e troppo trascurata, parola. Dire "grazie" è non dare nulla per scontato. Dire "grazie" è riconoscersi non necessari in questo mondo. Dire "grazie" è riconoscere di esserci grazie a qualcuno. Può darsi che abbiamo paura della gratitudine. Può darsi che ne abbiamo paura e non lo sappiamo. Paura che ci faccia sentire inferiori, paura che ci lasci alla mercé dell'altro. Paura. Quando cominciamo a capire che questa paura che ci separa, è una barriera crudele dentro di noi e tra noi e gli altri, allora cominciamo a lasciarci andare e la gratitudine può affiorare. Essere grati significa sentire di più. Significa scoprirsi esseri umani più completi. Che cos'è la gratitudine? Da dove parte? Com'è? Perché? È come una carezza. Praticando si diventa più grati. Forse chi è veramente puro dentro di sé passa la vita a ringraziare invece che a chiedere: di lì la gioia, il privilegio della gratitudine, il privilegio di ringraziare. La gratitudine per le piccole cose è una grande cosa. L'amicizia è fatta di gratitudine. La gratitudine unisce. Sentirsi grati è come sentirsi a casa: perciò siamo così contenti. Allora la nostra vera casa, la nostra vera origine, non è altro che gratitudine. Come sfondo a questa giornata, la Lettera di San Paolo Apostolo a Tito (Tt 2, 11-14; 3, 4-7) e il cuore dei nostri ragazzi, che si è aperto con generosità verso le persone che nella loro vita li hanno accompagnati e fatto crescere. Una giornata molto intensa ma che rimarrà nel cuore di moltissimi, un viaggio intenso fra Thailandia e India, tra i Chakra e l'antico rito di purificazione con il Sale...ah ci sarà anche una bellissima sorpresa che non possiamo ancora rivelare e che sta raggiungendo in questi giorni moltissimi di voi!!!
Quinto giorno:
Il giorno che ci guarda da vicino ma con il cuore che tocca il mondo intero!!! Un giorno tutto europeo con uno sguardo a tutto il globo...il perdono e la misericordia, mai così al centro come in questo anno giubilare. Il Vangelo di Matteo (Mt 18, 21-35) c'ha fatto da cornice, scoprendo insieme agli educatori, tramite le varie attività, la potenza del perdono e l'immensità della Misericordia. Una giornata intensa, tra pietre e sabbia, con la leggerezza del vento, il vento misericordioso, che vuole portare via con se i momenti spiacevoli che ogni giorno viviamo. Il Perdono, invece, si trasforma in un lungo e faticoso cammino attorno ad una montagna, secondo una tradizione dell'antica Bretagna. La penultima sera si è conclusa nel migliore dei modi, come ogni anno, portando la freschezza delle feste Ac e immortalandola nei ricordi indelebili dei ragazzi!!!
Sesto giorno:
L'ultimo giorno è arrivato, è tempo di valigie, ricordi e un cuore che pulsa, ricco di valori, ricco di momenti mai vissuti prima!!! Un Camposcuola veramente EPICO!!! Abbiamo riguardato il viaggio che abbiamo fatto con gli occhi della mente e abbiamo guardato invece con gli occhi del cuore quanto bello è stato crearlo e realizzare cose impossibili e impensabili...lo abbiamo rivissuto con occhi diversi, tutti insieme e con un pizzico di maturità in più...lo abbiamo riguardato con gli occhi di Matteo nel Suo Vangelo (Mt 5, 1-12)...abbiamo scoperto cosa c'è alla base di ogni popolo e di ogni rituale e di ogni valore, abbiamo scoperto che le beatitudini fanno parte del mondo intero!