A partire da settembre 2025 questo sito è solo di archivio, i nuovi contenuti sono su www.acadriarovigo.it/sito2
Il Vescovo incontra i tre partecipanti polesani
Con loro sarà presente anche Don Carlo Marcello direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro
Nella serata di mercoledì 11 ottobre si è tenuto un incontro in vescovado tra il Vescovo Mons. Pierantonio Pavanello e i tre polesani che parteciperanno ad un importante appuntamento nazionale in Sardegna. Dal 26 al 29 ottobre prossimi, infatti, la Conferenza Episcopale Italiana organizzerà a Cagliari la 48a settimana sociale nazionale dal titolo “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo, solidale.”, che segnerà la rotta sociale che la Chiesa Italiana intraprenderà nei prossimi anni. Anche la Diocesi di Adria-Rovigo sarà presente in Sardegna con Don Carlo Marcello, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro e consulente ecclesiastico della Coldiretti di Rovigo e con Matteo Barion (nella foto il primo a destra), segretario del movimento dei lavoratori dell’Azione Cattolica. A questo prestigioso appuntamento nazionale è stato invitato a partecipare anche un sindaco della provincia di Rovigo: si tratta del sindaco del comune di San Bellino - dott. Aldo D’Achille - che in questi anni ha intrapreso una politica sobria e concreta. Egli interverrà evidenziando i progetti realizzati e quelli in divenire che prevedono il coinvolgimento dei cittadini nella tutela della res publica e la visione proposta per l’abbattimento delle barriere architettoniche nel piccolo comune polesano.
Nei quattro giorni, dedicati a diverse aree tematiche, saranno molti i momenti di confronto con personalità di caratura nazionale tra cui il ministro Poletti e il Presidente del Consiglio Gentiloni. A tal proposito il sindaco D’Achille afferma: “È un onore essere stato invitato e poter avere l’opportunità di confrontarmi in questo importante convegno a cui parteciperò con entusiasmo, perché è un tempo di confronto e credo che come Sindaci siamo sempre più chiamati in prima linea ad affrontare in modo concreto le emergenze sociali. Ho chiesto di essere inserito nel gruppo di studio «Il senso del lavoro umano e le sfide dell’innovazione», richiesta che è stata accolta. Questo tavolo tematico sarà importante per approfondire le nuove prospettive lavorative che segneranno il prossimo futuro e spero gettino luce sul vero problema che attanaglia il nostro Polesine: l’ emigrazione dei nostri giovani a causa della percezione di deboli prospettive lavorative”.
La diocesi di Adria-Rovigo desidera aiutare e tenere alta l’attenzione sul problema del lavoro già il 29 gennaio con un convegno socio-politico e una serie di appuntamenti nei mesi di febbraio e marzo prossimi sulla pastorale del lavoro.
Daniela Malin, Tratto da La Settimana del 22 Ottobre 2017
Tre polesani saranno a Cagliari per partecipare alla 48a Settimana Nazionale Cei dal titolo “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo, solidale”: si tratta di don Carlo Marcello, Matteo Barion e del sindaco di San Bellino Aldo D’Achille. Don Carlo Marcello, incaricato diocesano per la Pastorale del Lavoro, apre a questa partecipazione con una frase molto sintetica e precisa: “Siamo a Cagliari non per un viaggio, non per fare una vacanza ma per pregare, incontrarci, confrontarci e stendere dei progetti. In altre parole siamo a Cagliari per ritrovare speranza, amore, fraternità per i fratelli e sorelle che soffrono per la mancanza di lavoro”.
Abbiamo già ricordato nell’ultimo numero del settimanale i nomi dei delegati alla settimana sociale dei cattolici italiani che si svolgerà a Cagliari. Abbiamo pensato di rivolgere ad ognuno qualche domanda. Ci rivolgiamo perciò anche al Sindaco di San Bellino Aldo D’Achille con qualche domanda.
Matteo Barion
Matteo Barion, 33 anni, sposato con Elena da poco genitori . Nella vita lavorativa Matteo si occupo di Farmacovigilanza. In ambito ecclesiale Matteo è da “sempre” impegnato in Azione Cattolica diocesana. Da circa un anno è stato scelto nel ruolo di Segretario Diocesano del Movimento Lavoratori (MLAC).
Nella Diocesi di Adria-Rovigo il Movimento Lavoratori è stato istituito ufficialmente il 20 febbraio 2011; si tratta dell’unica realtà di questo tipo presente nel Triveneto. L’obiettivo è la volontà di far crescere sempre più un’attenzione dell’Associazione al mondo del lavoro, dimensione/ bisogno fondamentale della nostra quotidianità.
D – Matteo, a nome dell’Azione Cattolica e della Diocesi di Adria-Rovigo, sarà a Cagliari per partecipare alla Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. Come ha accolto questo invito?
R - Sono molto contento dell’opportunità che è stata data al MLAC. Le tematiche che saranno affrontate durante i quattro giorni a Cagliari - il lavoro e la custodia del Creato - combaciano con i temi di interesse del Movimento, che, a questo scopo, nello scorso mese di Maggio ha svolto, in preparazione alla Settimana Sociale, un lavoro di approfondimento e ha presentato un proprio contributo.
D – Questa vostra presenza quanto sarà importante per l’Azione Cattolica e per la stessa Diocesi che è in Adria Rovigo?
R - Innanzitutto l’Azione Cattolica è grata alla diocesi per aver dato la possibilità di partecipare a questo appuntamento e rappresentare il nostro territorio. Questo momento sarà importante per poter confrontarsi con altre persone provenienti da altre realtà del nostro Paese e discutere in particolare sul ruolo dell’uomo nel lavoro, oggi. Inoltre speriamo di portare a casa qualche idea e buona prassi utile per la nostra Diocesi.
D – Matteo, quali sono i suoi obiettivi dopo questa esperienza, riguardo alla Chiesa che è nel Polesine, la Diocesi di Adria-Rovigo?
R - Come Movimento Lavoratori di Azione Cattolica vorremmo creare occasioni per rimettere al centro il lavoro in tutte le sue sfaccettature e nel suo significato per l’uomo. L’Azione Cattolica ha nel proprio DNA la formazione e proprio per questo il MLAC vuole proporre occasioni educative e di riflessione per la comunità.
D - C’è il rischio , come spesso accade, che anche questo evento ecclesiale 2017, pur essendo un cosa bella e soprattutto importante finisca nell’essere presto dimenticato?
R - Per evitare che la Settimana Sociale sia solo un evento il percorso di preparazione è stato guidato da alcune approcci (denuncia, ascolto, raccolta di buone pratiche e proposta) sarà importante che questo metodo di lavoro continui ad animare la nostra comunità anche dopo Cagliari.
Aldo D’Achille
D - La Diocesi di Adria Rovigo ha affidato a lei come sindaco di un piccolo comune del Polesine san Bellino, l’impegno di partecipare alla 48ª edizione delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani. Come ha accolto questo invito, peraltro molto importante, di essere presente a questo evento?
R - E’ un onore essere stato invitato e poter avere l’opportunità di confrontarmi in questo importante convegno con entusiasmo, perché è un tempo di confronto e credo che come Sindaci siamo sempre più chiamati in prima linea ad affrontare in modo concreto le emergenze sociali.
D - Parteciperà nella veste di sindaco, che opera in Polesine, nel Comune di San Bellino. Cosa significa questa sua presenza?
R - È per me un vivo riconoscimento del lavoro svolto con i miei collaboratori, amministratori, personale comunale e cittadini, fino ad oggi. Io interverrò evidenziando i progetti realizzati e quelli in divenire che prevedono il coinvolgimento dei cittadini nella tutela della res pubblica e la visione proposta per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Racconterò il bello che è presente nel nostro Polesine, riflesso di tutti i comuni polesani.
D - Sindaco cosa ci può dire riguardo il tema del convegno, meglio dell’evento, ecclesiale e sociale insieme?
R - Il lavoro a dimensione umana può ridare dignità e capacità alla persona di pianificare il proprio presente e futuro con ottimismo e serenità. Esso va pensato come l’abbiamo sempre conosciuto o ci saranno altre forme di lavoro che, pur rispettando la dignità umana, potranno offrire maggior tempo libero per svolgere attività utili alla comunità in cui si vive? Cercherò di ascoltare e di dare dove possibile il mio contributo di riflessione.
D - Lei è un sindaco “giovane”, fortemente impegnato in diverse realtà del territorio, cosa sente di dire ai giovani e meno giovani come pure alle famiglie riguardo il lavoro che non c’è?
R - Non mi permetto di dare ricette preconfezionate... che non ho. Ho peròchiesto di essere inserito nel gruppo di studio “Il senso del lavoro umano e le sfide dell’innovazione”, richiesta che è stata accolta. Questo tavolo tematico sarà importante per approfondire le nuove prospettive lavorative che segneranno il prossimo futuro e spero gettino luce sul vero problema che attanaglia il nostro Polesine: l’ emigrazione dei nostri giovani a causa anche della percezione di deboli prospettive lavorative.
D - Cosa si attende da questo Convegno?
R-IltitolodelConvegno è molto impegnativo: “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo, solidale.”, che segnerà la rotta sociale che la Chiesa Italiana intraprenderà nei prossimi anni e, vista la presenza di molti esponenti politici, in primis il nostro presidente del consiglio Gentiloni e il ministro del lavoro Poletti, ritengo che tutti daranno elementi nuovi per orientare le scelte future.
D - Cosa spera di “portare a casa” dalle giornate di Cagliari?
R - Da un “respiro nazionale” sul tema del lavoro, analizzato da diverse prospettive sia dalla comunità ecclesiale che civile, mi auguro di cogliere una nuova luce per ripensare al lavoro ricentrato sulla valorizzazione della personacon le sue potenzialità.
Interviste a cura di Settimio Rigolin (tratto da La Settimana di Domenica 29 Ottobre 2017)
Il pensiero dei nostri inviati diocesani
«Abbiamo portato l’esperienza del “nostro” Polesine»
Don Carlo Marcello, Matteo Barion e Aldo D’Achille
“Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale” è stato il titolo della 48^ Settimana Sociale dei Cattolici Italiani organizzato dalla Conferenza Episcopale a cui sono state invitate esclusivamente a partecipare mille delegati, provenienti da tutte le regioni e Diocesi italiane.
Il metodo di lavoro “sinodale” usato nei quattro giorni a Cagliari e nel camminodipreparazione è stato la grande novità di questo appuntamento in quanto, ogni delegato non e’ stato spettatore, ma protagonista! Una serie di tecniche per favorire il confronto tra le competenze dei diversi delegati ha prodotto delle proposte per le istituzioni civili e religiose e per la cittadinanza attiva di questo nostro Paese.
Nei giorni trascorsi a Cagliari c’è stato un gran fermento di idee, grazie ai contributi offerti nelle relazioni offerte dai relatori e dal duro lavoro dei partecipanti, che ha permesso di consegnare al governo italiano e al parlamento europeo un insieme di proposte concrete per il lavoro in cui l’utile d’impresa si è coniugato con il lavoro giusto, centrato sulla dignità della persona. Per la diocesi di Adria Rovigo i delegati don Carlo Marcello, Matteo Barion e Aldo D’Achille hanno contribuito ad arricchire i contenuti nei tavoli di lavoro portando la loro esperienza delle “buone pratiche” del nostro polesine in ambito ecclesiale, associativo e Alcune parole e concetti chiave hanno animato approfondimenti e dibattiti: inclusività, ecologia integrale; formazione per affrontare la quarta rivoluzione industriale, cambio di paradigma della cultura del lavoro che lo porti ad essere libero, creativo, partecipativo e solidale, nuove occupazioni e ammortizzatori sociali che alimentino la co-responsabilità, visioni aziendali condivise tra titolare e dipendenti...e tanto altro! Una quattro giorni in cui si è tenuto un orecchio teso al cielo per essere ispirati e l’altro a terra per essere concreti.
Tratto da La Settimana di Domenica 5 Novembre 2017
Allegato | Dimensione |
---|---|
La Settimana 22 Ottobre 2017 | 1.04 MB |
La Settimana 29 Ottobre 2017 | 679.43 KB |
La Settimana 05 Novembre 2017 | 1.27 MB |