Costruire il domani con i giovani

Dal 21 al 24 Ottobre 2021 è in programma, a Taranto, la 49a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani dal titolo “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro”. L’iniziativa si svolge in una sede esemplare di come l’alternativa ambiente e lavoro crea non solo un’ingiusta contrapposizione con ricadute disastrose sia dal punto di vista ambientale che sociale, ma anche un “debito ecologico” caratterizzato da una interminabile sequela di morti e profonde ferite ambientali.

Il Movimento Lavoratori di Azione Cattolica vuole presentare questa iniziativa, a cui parteciperanno anche Matteo Barion e Andrea Padoan della Commissione per la Pastorale Sociale e del Lavoro, attraverso le parole del Prof. Giuseppe Notarstefano docente all’Università LUMSA, presidente nazionale dell’Azione Cattolica e membro del Comitato preparatorio della Settimane Sociali.

La prossima settimana sociale ha come tema ambiente, lavoro e futuro ed era stato pensato prima della pandemia, quest’ultimo evento ha modificato il tema? Se si come?

Il tema della ecologia integrale come paradigma per un nuovo modello di sviluppo lo abbiamo pensato come immediata conseguenza del tema della precedente Settimana Sociale di Cagliari in relazione alla Laudato Si, che ci ha aiutato a focalizzare questa chiave interpretativa della questione sociale oggi. La pandemia e i drammi che essa ha provocato per certi versi ci ha confermato la necessità di approfondire questo tema che diventa oggi sempre più cruciale. La possibilità di riaprire una “nuova visione di futuro” deriva dalla capacità di elaborare tutti insieme un progetto, una “nuova alleanza” generativa e sostenibile.

La settimana sociale quale contributo concreto vuole provare a dare alla politica del nostro Paese?

Le settimane sociali sono una espressione a servizio della vita politica del paese: un contributo di idee ma anche un processo di attivazione delle realtà ecclesiali nei territori. Uno degli elementi qualificanti di tale processo è certamente la ricerca di una continua interlocuzione che i policy makers ad ogni livello. Per esempio il Comitato ha avuto una serie di audizioni per discutere le proposte che si andavano elaborando e nelle giornate tarantine avremo presenti alle varie tavole rotonde e forum diversi rappresentanti delle istituzioni comunitarie e nazionali per rilanciare la nostra piattaforma di proposta. Si tratta di una serie di strategie di cambiamento e di proposte di policy che stono state inviate in questi giorni a tutti i delegati e che verranno discusse nei tavoli di partecipazione durante la Settimana Sociale. Ma devo dire che nelle tante, tantissimi iniziative locali che si sono organizzate nel cammino di preparazione, in presenza o sul web, c’è stata una grande interlocuzione anche con le amministrazioni locali con la consapevolezza che l’obiettivo della transizione ecologica riguarda una conversione complessiva e diffusa nel ripensare i servizi pubblici e le attività della pubblica amministrazione ad ogni livello.

Come la settimana sociale coinvolge i giovani e come potrà continuare, dopo Taranto, nella vita di ogni Diocesi?

Il tema del futuro e del modello di sviluppo non può che essere condotto insieme ai giovani. Come Comitato abbiamo voluto costituire da subito un gruppo di lavoro di giovani che ha attivata alcune agorà digitali per coinvolgere più giovani e realtà giovanili nel nostro Paese. A loro dobbiamo la proposta di una “Alleanza” che verrà proposta a Taranto, si tratta di giovani provenienti dalle esperienze più vivaci dei movimenti e delle reti di impegno sociale e ambientale, penso al progetto Policoro oppure ad Economy of Francesco, c’è una grande attesa in tal senso, spero che gli adulti saranno all’altezza di tale desiderio di protagonismo giovanile soprattutto pensando all’impatto del dopo Taranto.

Secondo te, come cristiani, come possiamo abitare i luoghi di lavoro? E visto che da alcuni mesi sei anche presidente nazionale dell’Azione Cattolica cosa pensi possa fare l’Associazione, anche attraverso il MLAC?

Il lavoro è una attività umana fondamentale e pertanto va abitata dai credenti come spazio di concreta vita spirituale. Abbiamo bisogno di educare e promuovere una cultura del lavoro insieme ad una cultura della cura della vita e delle relazioni. In questo senso si dilata per l’AC un grande spazio di impegno e di formazione e il MLAC è certamente lo strumento con cui abbiamo scelto di abitare tale spazio.

Il MLAC ha il desiderio che sia il metodo di lavoro della Settimana Sociale sia le proposte presentate a Taranto possano generare anche nel nostro territorio processi per una “nuova visione di futuro” in cui #tuttoèconnesso per la cura della casa comune.

Pubblicato su La Settimana di Domenica 17 Ottobre 2021

Data: 
Martedì, 19 Ottobre, 2021 - 23:08