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Battista Soofiantini nasce a Somaglia, piccolo centro nelle vicinanze di Casalpusterlengo (Milano), il 28 gennaio 1878. Il papà Giovanni e la mamma Francesca Peviani avevano un mulino ma, come si usava allora, all’età di dodici anni venne avviato al lavoro, prima a Codogno e successivamente, a diciassette anni, a Milano.
Per voto, volle intraprendere un avventuroso pellegrinaggio, di circa ottocento chilometri, da Piacenza a Roma per incontrare il Papa. Dopo questa esperienza, al suo paese, tutti erano convinti che si sarebbe fatto frate; iniziò invece un’attività di sindacalista-propagandista cattolico cui non smise mai di dedicarsi. Lavorò nelle prime “leghe bianche” lombarde ed iniziò a propagandare la Fede cattolica con lezioni e conferenze, facendosi conoscere ed apprezzare anche a livello extraregionale. Venne infatti chiamato a svolgere quel ruolo in Friuli ed in Istria; nel 1908 giunse in Polesine a Rovigo, dove avviò il primo Ufficio Provinciale cattolico del Lavoro.
Dotato di notevoli capacità organizzative e di una cultura di fondo che lo distingueva, divenne presto una delle figure di rilievo della vita sociale, politica, cattolica del Polesine. Fu direttore de «La Settimana», il giornale della Diocesi e partecipò, con Umberto Merlin, Mons. Giacomo Sichirollo Carlo Belloni, Corradino Cappellotto e Carlo Cibotto, alle difficili vicende politiche e sociali del primo Novecento.
Dal 1916 si spostò a Badia Polesine, dove per incarico del Vescovo, guidò lo sviluppo dell’Istituto per orfani D.Caenazzo e F.Bronzin. Innumerevoli furono le attività amministrative, politiche e sociali che svolse anche nella città altopolesana, fino al 1950, anno della sua scomparsa.
CHI ERA STATO:
….Di Battista Soffiantini si può scrivere come propagandista cattolico, sindacalista, fondatore di Leghe Bianche e di Casse Rurali, di Cooperative, democristiano della prima ora e quindi politico, ma al tempo stesso scrittore (è stato un valente giornalista che collaborò con varie testate, di diverse città del nord), scrittore di libri, di commedie, di poesie, ma anche educatore e Segretario di Opere Pie, ed ancora uomo profondamente religioso e buon padre di famiglia, impegnato in molte attività per aiutare gli altri.
Alla sua scomparsa la stampa riportò:
«La Settimana Cattolica» - L’omaggio d’un amico
La rettitudine dei suoi intenti, l’abnegazione con la quale si sacrificò per la causa cattolica, la lealtà della sua condotta nessuno poté mettere in dubbio, ...
Io credo che l’opera compiuta dal cav. Soffiantini, in quel tempo, meriti di essere messa in speciale rilievo... Uno studio potrebbe, su quel periodo precedente immediatamente la prima guerra mondiale, dal 1910 al 1915, dare materia non inutile per la storia della nostra azione cattolica diocesana; e in questa storia il Soffiantini certamente si presenterebbe come figura di primo piano.
In quegli anni si impegnò nel movimento per la scuola cristiana e per l’organizzazione operaia, che per opera del Soffiantini, ebbe sprazzi di luce da precorrere i tempi. Mons. A. Marega.
«Il Gazzettino» - Assemblea delle A.C.L.I.
Il Presidente provinciale delle ACLI , comm. Carlo Cibotto, prima di iniziare il suo discorso previsto, ha voluto commemorare lo scomparso cittadino m.o Battista Soffiantini che è stato, egli ha detto, l’apostolo della associazione, con la sua collaborazione e con la sua intensa opera di persuasione. Infatti i Badiesi lo ricordano come l’uomo che saggiamente visse ed intensamente operò per il trionfo del bene nella martoriata umanità.
A cura di Giorgio Soffiantini